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Delitto di Avetrana: l'omicidio di Sarah Scazzi

Michele Misseri è bugiardo, parola della criminologa Roberta Bruzzone

Secondo la criminologa romana, il contadino di Avetrana sarebbe una persona falsa, che mente e cambia versione, poiché ci sarebbe una “regia” dietro di lui che lo induce a rilasciare dichiarazioni mendaci. Roberta Bruzzone è stata accusata da Misseri di averlo indotto, insieme all’avvocato Galloppa, a coinvolgere Sabrina nell’omicidio di Sarah Scazzi.
A cura di Daniela Caruso
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Foto: Getty Images
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Dietro Michele Misseri, una vera e propria regia che lo induce a mentire. Questo il pensiero della criminologa Roberta Bruzzone, che ha studiato, sin dagli esordi, il tremendo omicidio di Sarah Scazzi, per la cui morte sono state individuate Sabrina Misseri, che si dichiara tuttora innocente, e la madre Cosima Serrano, come responsabili dell’intera vicenda. Michele Misseri, dopo un periodo di prigionia, è stato prosciolto dall'accusa di omicidio, tra lacrime e dichiarazioni contradditorie. La verità stenta ad arrivare e per l’assurda morte della piccola Sara, anche per il fatto che lo stesso zio mente in continuazione e cambia versione su quel 26 agosto 2010, giorno in cui è stata uccisa la giovane Scazzi.

Come ha dichiarato Roberta Bruzzone in un’intervista al CorrieredelMezzogiorno.it, “Il signor Misseri è manovrato da una regia capace di fargli dire qualsiasi cosa ed è spregevole pensare alle accuse che muove nei miei confronti”. La criminologa fa riferimento alle accuse che le sono state mosse da Michele Misseri, il quale ha sostenuto di fronte al Gup Pompeo Carriere, che la Bruzzone e l’avvocato Galloppa l’hanno costretto a coinvolgere Sabrina nell’omicidio di Sarah. La Bruzzone ha sottolineato che l’uomo è facilmente manovrabile della moglie Cosima e avrebbe detto qualsiasi cosa pur di non farla andare in galera. Le parole di Misseri sono stati molto forti, tanto da indurre la dottoressa a procedere per via penale, accusando il contadino di Avetrana di calunnia e diffamazione.

Un uomo falso che cambia versione dei fatti a seconda delle influenze che subisce. Questa è l’immagine che emerge di Misseri, il quale, come sottolinea la criminologa romana, ha aspettato undici mesi prima di scagionare la figlia, dopo averla accusata di aver commesso l’atroce delitto: “E’ normale che si limiti a scrivere lettere a rilasciare interviste e non battere i pugni facendosi ascoltare prima?”. Roberta Bruzzone ha dichiarato di aver da subito messo Misseri nelle condizioni di dire tutta la verità, insieme all’avvocato Galloppa, ma “poi qualcuno ha voluto interrompere perché era scomodo. Abbiamo avuto il merito di creare i presupposti dell’incidente probatorio che è uno strumento eccezionale per l’inchiesta”.

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