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Metodo Stamina, anche il piccolo Federico potrà accedere alle cure

Nuovo sì per un bambino malato alle cure con le cellule staminali: il tribunale di Pesaro ha accolto l’istanza dei genitori del bimbo di 3 anni di Fano affetto dal morbo di Krappe. Ieri è arrivato il sì anche per Noemi.
A cura di Susanna Picone
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Anche Federico Mezzina, il bambino di 3 anni di Fano affetto dal morbo di Krappe, potrà accedere al metodo Stamina. Il tribunale di Pesaro ha infatti accolto l’istanza dei genitori del bambino al quale l’ospedale di Brescia ha bloccato le cure con le cellule staminali. L’ospedale aveva bloccato le cure alla fine del primo ciclo per cui i genitori del piccolo erano stati costretti a rivolgersi al tribunale per sbloccare la situazione. Ora, dopo il decreto del collegio giudicante presieduto da Mario Perfetti, la struttura di Brescia dovrà riprendere il secondo ciclo di somministrazioni e dovrà anche pagare i danni per 5mila euro. Il Tribunale di Pesaro ha accolto in pieno le tesi di Tiziana Cucco, il legale dei genitori del piccolo Federico secondo la quale “il decreto legge 24/2013 garantisce la possibilità di completare i trattamenti che sono già stati avviati”.

Ieri il sì per la piccola Noemi – L’avvocato della famiglia del bambino ha detto di essere felice “perché il sorriso di Federico non si spegnerà grazie alla determinazione dimostrata in questa fase dai giudici, che hanno capito come debba essere il solo medico a stabilire la durata di una terapia e non certo un magistrato”. Ieri un’altra famiglia ha accolto con soddisfazione la decisione di un tribunale: è quella della piccola Noemi, la bimba di Chieti che potrà tornare a curarsi con il metodo Stamina. Un sì del tribunale dell’Aquila che è stato commentato anche dal fondatore e presidente di Stamina Foundation Davide Vannoni, il quale comunque ha sottolineato il problema delle lunghe liste d’attesa ed è tornato a parlare della sperimentazione e delle scelte del ministero della Salute.

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