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Stamina, parla lo scienziato criticato: “Vannoni? Seguo poco gli aspetti penali”

Mauro Ferrari, lo scienziato scelto dalla Lorenzin per guidare il nuovo comitato scientifico chiamato a giudicare il metodo di Davide Vannoni, commenta le polemiche scoppiate dopo le sue parole alla trasmissione Le Iene. Diversi colleghi lo accusano di essere pro-Stamina.
A cura di Susanna Picone
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“Le ragioni dei colleghi sono tirate per i capelli. Dicono che sono pro Stamina, quando ho solo detto di non essere né a favore né contro. L'unico modo per valutare seriamente la metodica è essere imparziale. Ma mi sembra che una parte della scienza italiana trovi l'affermazione di imparzialità una cosa offensiva”: con queste parole Mauro Ferrari, lo scienziato indicato dal ministro della Salute come presidente del nuovo comitato scientifico per Stamina, commenta le polemiche scoppiate dopo la sua intervista a Le Iene. Ferrari, nel corso di un servizio della trasmissione Mediaset (a sua volta criticata da diversi scienziati), ha parlato di Stamina come del “primo caso importante di medicina rigenerativa in Italia”. Un concetto che non è piaciuto a molti: quattro scienziati italiani hanno infatti scritto al ministro Beatrice Lorenzin per esortarla a chiudere il caso Stamina: “Siamo estremamente preoccupati per le prese di posizione del professor Mauro Ferrari che parlando di Stamina ha detto in televisione alle Iene che si tratta del primo caso importante di medicina rigenerativa in Italia e che questa è un’occasione per l’Italia di permettere alla scienza di arrivare prima di tutti in clinica e di essere il traino per il mondo”. E lo scienziato, che segue queste polemiche dall’America, ha spiegato a Repubblica quello che è il suo pensiero. “Cosa non vogliono che si sappia i colleghi italiani? Perché dicono no a una procedura aperta, trasparente e oggettiva per valutare Stamina?”, si chiede attaccando gli altri di non essere imparziali.

Ferrari aspetta ancora la nomina ufficiale alla guida della commissione – “Mi hanno dato dell’ignorante”, dice dei colleghi che hanno scritto alla Lorenzin, e cerca di spiegare quanto detto a Le Iene: “Credo che dal punto di vista del volume di attenzione ricevuta, non c'è dubbio che Stamina abbia avuto una diffusione enormemente maggiore dei lavori degli altri ricercatori. Certi studi non hanno più di un trafiletto sul giornale, qui parliamo di un caso che ha cambiato la coscienza nazionale su questi temi. È giusto approfondirlo”. A proposito di Davide Vannoni, padre del metodo Stamina, Ferrari dice di non seguire tanto gli aspetti penali ma di interessarsi a quelli scientifici. E a proposito dei media dice di credere sia importante parlare con tutti “altrimenti una parte della popolazione può pensare che certe decisioni siano state prese a priori”. Quando Repubblica gli chiede se dovesse temere un passo indietro da parte della Lorenzin risponde: “Non conosco i passaggi tecnici necessari ad approvare un decreto come quello che nomina la commissione. Non ci vedo niente di sospetto, e rispetterò qualunque decisione verrà presa. Ma se avrò l'incarico aprirò le porte a tutti, il processo sarà trasparente in modo che tutti si confrontino con la verità. Che così verrà a galla”.

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