Messico, la polizia fa strage di studenti: 6 morti, 17 feriti e 57 scomparsi
Stavano protestando contro una riforma dell'istruzione quando sono stati fronteggiati da un nutrito gruppo di agenti di polizia che non hanno esitato ad aprire il fuoco: il bilancio parla di sei studenti morti, 17 feriti e 57 letteralmente scomparsi. E' accaduto a Iguala: il governo – considerata la gravità della situazione – ha inviato l'esercito ed arrestato 22 agenti di polizia. I militari, nel frattempo, sono alla ricerca dei giovani dispersi.
Quella degli studenti era una normalissima protesta a livello locale ma si è trasformata in una strage. I primi sospetti sono ricaduti sul sindaco di Iguala de La Indipendencia José Luis Abarca Velázquez, personaggio noto alle cronache locali per essere legato ad ambienti della criminalità organizzata. Secondo alcuni osservatori il primo cittadino avrebbe ordinato a dei sicari di sostenere le forze di polizia e, se la protesta fosse continuata, aprire il fuoco sui manifestanti. Velàsquez ha negato tutto e puntualmente rispedito al mittente ogni accusa: gli sforzi delle forze dell'ordine, tuttavia, sono indirizzati sulla sorte dei 57 scomparsi, che potrebbero essere in pericolo di vita e dei quali la polizia sostiene di non aver nessuna notizia da venerdì scorso.
Nel frattempo 22 agenti sono finiti in manette: a metterli nei guai i video e le foto di alcuni studenti. Loro si sono difesi sostenendo di aver semplicemente tentato di ripristinare l'ordine. In realtà la repressione è stata spietata e i poliziotti, aiutati da personaggi sconosciuti, hanno ripetutamente aperto il fuoco nei confronti degli studenti finché il governo non ha deciso di inviare l'esercito per ripristinare una situazione più normale. Resta da capire chi abbia ordinato la carneficina e soprattutto che fine abbiano fatto i 57 studenti.
