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Merkel avverte Francia e Italia: “La crisi non è ancora alle nostre spalle”

Dopo che Parigi “ribelle” ha detto ‘no’ all’Austerity e il Governo Renzi ha rivisto al ribasso le stime per la crescita economica, la cancelliera tedesca invita “i Paesi a fare i loro compiti per il loro benessere”.
A cura di Biagio Chiariello
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 "Non siamo ancora al punto in cui si possa dire che la crisi è alle nostre spalle". A dirlo è la cancelliera tedesca Angela Merkel a Berlino, parlando alla giornata delle imprese promossa dall'associazione del Commercio all'ingrosso e Commercio estero Bga. E aggiunge: "I Paesi devono fare i loro compiti per il loro benessere" e ricorda che il Patto di stabilità e crescita "si chiama così perché non può esserci crescita sostenibile senza finanze solide". Le parole della Merkel suonano come una risposta alla decisione della Francia di “rifiutare l’austerità”. Parola del ministro delle Finanze Michel Sapin, che oggi ha presentato la Finanziaria 2015. Parigi ha fatto inoltre intendere che per “rimettere il Paese sulla strada giusta” non rispetterà gli obiettivi sul deficit fino al 2017. Per Sapin "la riduzione del disavanzo deve essere adattata alla situazione economica del Paese: il governo francese respinge l'austerità.

L'avvertimento della Merkel alla Francia e all'Italia

Ma l’invito della cancelliera tedesca sembra rivolto anche al Governo Renzi. Proprio ieri sera, infatti, l’Istat ha rivisto le stime di crescita dell'economia, indicando “una nuova flessione” del prodotto interno lordo italiano anche nel terzo trimestre dell’anno. Anche l’esecutivo, come previsto, ha abbassato le stime di aprile e con la nota di aggiornamento del Def ha indicato che il Pil chiuderà quest’anno a -0,3% per tornare a crescere, allo 0,6% nel 2015.Il premier Matteo Renzi e il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan avevano invece previsto una crescita dello 0,8% per l'anno in corso e dell'1,3% per l'anno successivo. Il rapporto tra deficit e Pil sarà al 3% nel 2014, la soglia limite prevista dagli accordi europei e al 2,9% nel 2015. Quanto alla disoccupazione, quest'anno sarà al 12,6%. Per l'anno prossimo, un calo lievissimo: al 12,5%.

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