Mensa Lodi, Di Maio: “Lo Stato è dalla parte dei bimbi”. Sindaco: “Regolamento rimane”
Il vicepremier pentastellato Luigi Di Maio è tornato ancora sul caso della mensa di Lodi, e sull'esclusione dalla mensa dei bimbi stranieri che non possono esibire i documenti provenienti dai Paesi d'origine dei genitori, che attestino le reali condizioni economiche della famiglia. Dopo una raccolta fondi, partita in seguito al servizio della trasmissione ‘Piazza Pulita' su La7, i piccoli che fino a questo momento hanno mangiato con pranzo a sacco o sono stati costretti a rientrare a casa, esclusi anche dal servizio bus per gli alunni dell'istituto, non saranno più separati dai loro coetanei. Almeno fino a dicembre 2018, grazie a 60mila euro raccolti in poche ore, i servizi saranno garantiti per tutti. A donare sono state più di 2.000 persone.
Il ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico Di Maio ha rassicurato le famiglie in difficoltà con un post su Instagram: "I bambini non si toccano! Se alcuni genitori non si comportano bene si multino loro, non i loro figli: questo Stato sarà sempre dalla parte dei bambini. Sono contento perché gli italiani hanno risposto dando prova della loro grande solidarietà e del loro grande cuore, alla faccia di chi si diverte a dipingerli in altra maniera. Parlerò con il ministro Bussetti che ha già detto che si troverà una soluzione. E vi assicuro che sarà così". L'intervento è stato condiviso su Facebook anche dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte.
Il Coordinamento Uguali Doveri, nato come risposta al nuovo regolamento comunale, voluto dal sindaco leghista Sara Casanova, ha sospeso ieri la raccolta fondi. Come spiega Stefano Caserini, della minoranza in consiglio comunale a Lodi con la lista 110&Lodi e componente del Coordinamento: "Noi tutte minoranze in consiglio comunale con le associazioni Asgi e Naga abbiamo promosso e stiamo sostenendo un ricorso non al Tar, come è stato erroneamente detto ma al tribunale di Milano contro il regolamento considerato ‘discriminatorio ai sensi del diritto nazionale e/o del diritto Ue'. Questo ricorso verrà analizzato – prosegue Caserini – in breve tempo e quindi la raccolta fondi è stata sospesa perché ci aspettiamo che il tribunale accolga il ricorso e blocchi il regolamento: fino a quel momento i fondi saranno sufficienti".
Sul caso è intervenuto anche il ministro degli Interni Matteo Salvini: "Visti i disagi nel produrre i documenti valuteremo caso per caso". E ancora: "Il bravo sindaco della Lega, Sara Casanova, non ha chiuso la mensa scolastica agli immigrati ma il Comune darà agevolazioni solo a chi ne ha realmente diritto. Gli stranieri devono fornire documentazione del loro paese d'origine, dove magari hanno proprietà e disponibilità economiche, ma se non è possibile il Comune si fiderà della buonafede".
"Termini come ‘razzismo' o ‘apartheid' sono così gravi che non vanno maneggiati a sproposito. Il Pd, dopo aver vaneggiato di nazifascismo in campagna elettorale, ora delira per quanto accade a Lodi e Riace". Poi rincara la dose: "Il Sindaco di Lodi vuole controllare che tutti quelli che devono paghino la mensa scolastica dei figli? Fa bene!!! Basta coi furbetti, se c'è gente che al suo Paese ha case, terreni e soldi, perché dovremmo dare loro dei servizi gratis, mentre gli Italiani pagano tutto? Quanti immigrati hanno una casa popolare anche se hanno case al loro Paese? Quanti prendono contributi e pensioni e se le godono al loro Paese? Basta, la pacchia è finita. Non è razzismo, è solo giustizia e buon senso".
Il sindaco: "Regolamento rimane"
"Ringrazio i ministri Salvini e Bussetti, il Segretario della Lega Lombarda Grimoldi e tutte le forze politiche e i cittadini che ancora una volta numerosi si sono mobilitati in queste ore per dimostrarmi la loro solidarietà, dopo un'ondata di insulti diretti contro di me, per il ruolo che rivesto". A dirlo è il sindaco di Lodi Sara Casanova. "Certamente il Regolamento rimane in vigore, la legge deve sempre valere per tutti. Dispiace – ha aggiunto – che non tutti condividano il principio di equità che sta alla base di questa delibera, che vuole mettere italiani e stranieri nella stessa condizione di partenza per dimostrare redditi e beni posseduti, né il successivo impegno preso dall'Amministrazione nei confronti dei cittadini che sono nell'oggettiva impossibilità di presentare la documentazione richiesta".
"Ci sono anche attacchi personali e minacce che ritengo vergognosi. Sul tema delle prestazioni agevolate l'Amministrazione ha sempre accettato il confronto costruttivo con chiunque, ma chi ci critica non è stato in grado di fare altrettanto, cioè di costruire un dialogo politico rispettoso. Durante l'ultimo Consiglio comunale la maggioranza dei consiglieri ha assunto l'impegno di stendere linee-guida per l'applicazione del Regolamento per l'accesso alle prestazioni agevolate", ha concluso.
Fico: "Bisogna chiedere scusa ai bimbi"
Il presidente della Camera Roberto Fico è intervenuto da Napoli sulla vicenda: "Nel momento in cui si fa una delibera che in modo conscio o in modo inconscio crei delle discriminazioni così importanti si deve solamente chiedere scusa. Dopo le scuse questi bambini potranno rientrare tranquillamente nella mensa scolastica". E ha aggiunto: "Nel momento in cui è accaduta questa situazione, questi 200 bambini non potevano andare in mensa perché non se lo potevano più permettere essendosi ritrovati all'improvviso nella fascia più alta; sono stati raccolti circa 60mila euro per permettere di andare a scuola fino alla fine di dicembre e questo è un gesto fondamentale ci rendiamo conto come ogni volta si crei una ingiustizia, una discriminazione il nostro Paese è sempre pronto a rispondere. La nostra Repubblica è forte i nostri valori sono saldi a partire da quelli costituzionali e questo è un dato fondamentale".