Meningite Toscana, nuovo caso: bambino livornese di 8 anni ricoverato a Firenze
Nonostante le campagne di vaccinazione avviate dall'anno scorso, non si ferma la serie di nuovi casi di meningite in Toscana. Dopo il tragico decesso delle due donne nei giorni scorsi, un nuovo caso di meningite di tipo C è stato segnalato su un bambino livornese di 8 anni. Il piccolo portato d'urgenza al pronto soccorso di Cisanello (Pisa) nella serata di martedì, è stato immediatamente trasferito e ricoverato in prognosi riservata all'ospedale pediatrico Meyer di Firenze. Le sue condizioni, considerate gravi fino a qualche ore fa, adesso sembrano essere migliorate e sta rispondendo bene alle cure. Secondo quanto comunicato da fonti ospedaliere, il piccolo era stato vaccinato nel 2009. Una scelta fondamentale perché ha mitigato l'infezione proteggendolo.
La Asl locale ha avviato immediatamente la procedura prevista in questi casi contattando le persone venute a contatto con il piccolo per sottoporle alla profilassi. Nell'ambito di questa procedura il sindaco di Collesalvetti, città di residenza del piccolo, ha deciso di chiudere l'istituto scolastico frequentato dal bambino che ospita scuola d'infanzia e primaria. "Il tutto a soli scopi cautelari e con l'obiettivo di gestire l'emergenza e andare incontro al comprensibile timore delle famiglie, e per poter conseguentemente gestire al meglio le operazioni di profilassi da parte della ASL, senza creare allarmismi e inutile confusione" tiene a precisare il sindaco, aggiungendo: "I sanitari della ASL contatteranno direttamente solo coloro i quali dovranno essere sottoposti alla necessaria profilassi".
Un piano di profilassi è scattato anche a Firenze da parte della Usl Toscana Centro per i clienti di un locale notturno di Firenze frequentato dalla 45enne morta lunedì. Le autorità sanitarie hanno lanciato un appello perché si sottopongano a profilassi antibiotica, su prescrizione medica, i frequentatori del locale ‘Winter Suite' in lungarno Aldo Moro dove la dona era stata nella nottata fra il 12 ed il 13 novembre 2016. L'appello vale solo per chi e' stato nel locale quella sera.
Nessuna particolare precauzione invece per chi è stato in contatto con l'altra vittima, l'ex insegnante 64enne. Secondo l'Usl infatti "la patologia riscontrata non è contagiosa e non deve essere confusa con la meningite di origine meningococcica per la quale l'Igiene Pubblica prevede l'offerta di una profilassi antibiotica a tutti coloro che negli ultimi giorni hanno avuto contatti stretti e prolungati o in ambiente chiuso con il soggetto in questione". La donna infatti è morta per "complicanze tardive, imprevedibili e non prevenibili, di natura vascolare a seguito di una meningite-cerebrite pneumococcica".