Melania Rea, parla Salvatore Parolisi: il cellulare ritrovato a Villa Pigna è mio
Ieri abbiamo dato notizia del ritrovamento di un cellulare a Villa Pigna: un cellulare che secondo diverse fonti poteva appartenere a Melania Rea, trovata brutalmente uccisa nel bosco di Ripe di Civitella, nel teramano, lo scorso 20 aprile. Contestualmente alla scoperta, un testimone ha riferito di aver visto Salvatore Parolisi, il marito di Melania, armeggiare con alcuni oggetti, proprio sul luogo dove era stato rinvenuto il telefonino. La distanza, però, non ha permesso al testimone di poter affermare con certezza che l'oggetto tra le mani di Salvatore fosse effettivamente un cellulare.
I dubbi sulla figura del marito di Melania, il cui racconto sul giorno della scomparsa non sembra combaciare con quanto invece ribadiscono 30 testimoni, che non confermano di aver visto la donna a Colle San Marco il 18 aprile, sembravano acuirsi ulteriormente. Dubbi che adesso trovano conferma nelle parole dello stesso caporal maggiore. Salvatore Parolisi, secondo alcune indiscrezioni, nel corso della registrazione della trasmissione Quarto Grado, avrebbe confermato che il telefonino in questione appartiene proprio a lui. Si tratta di un cellulare che il militare utilizzava per telefonare alla sua amante, e che avrebbe deciso di abbandonare, seppellendolo, in quel campo a Villa Pigna dopo aver deciso di troncare definitivamente la storia con lei, ovverosia 20 giorni fa.
Coloro che seguono il caso, però, sanno bene che ci troviamo di fronte all'ennesima stranezza di Parolisi. Soltanto una settimana fa, sempre in occasione della trasmissione Quarto Grado, il militare aveva detto di aver troncato tempo fa con la donna, e comunque prima dell'omicidio di Melania. Venti giorni fa, invece, Melania era già morta e di lì a qualche giorno si sarebbero celebrati i suoi funerali a Somma Vesuviana.
Ad ogni modo, nel corso dell'intervista così spiega il suo gesto: "L’ho buttato quando ho deciso di chiudere per sempre il mio rapporto con lei, ma non contiene nulla di compromettente, altrimenti l’avrei bruciato". Poi, interrogato sul che cosa ci facesse in quel campo quando è stato notato dal testimone, Parolisi ha detto: "Una settimana fa, però, sono tornato nel campo perché quello per me è un luogo della memoria. E ho raccolto una margherita…"