Melania Rea non sarà riesumata: ritrovati abiti nel bosco, forse appartengono all’assassino
Il Tribunale di Teramo ha stabilito che la salma di Melania Rea non sarà riesumata. In questo modo, il giudice per le indagini preliminari respinge la richiesta d’incidente probatorio portata avanti dagli avvocati del marito della vittima, Salvatore Parolisi, che d’altronde, resta il principale, nonché unico indagato per la morte della giovane mamma uccisa lo scorso 18 Aprile e ritrovata dopo quarantotto ore nel bosco delle casermette in zona Ripe di Civitella, con diverse ferite di arma da taglio. I legali del caporalmaggiore sostengono l’inattendibilità dei risultati degli esami condotti dal perito del Pubblico Ministero, Adriano Tagliabracci, il quale ha stabilito l’ora della morte di Melania tra le 13,30 e le 18, in base all’assorbimento di caffeina nel corpo della donna. Un orario scomodo per Salvatore Parolisi, che, proprio in quel lasso di tempo, non ha degli alibi validi per dimostrare che lui e sua figlia si trovassero a Colle San Marco, luogo in cui ha sempre sostenuto di essere rimasto durante l’assenza della moglie.
Durante questi mesi, la zona del pianoro è stata setacciata approfonditamente per trovare eventualmente tracce che incastrassero il reale assassino della ventinovenne napoletana. E oggi gli inquirenti avrebbero ritrovato un fagotto contenente diversi indumenti, sui quali ci sarebbero delle macchie di sangue. Gli abiti sarebbero stati trovati proprio nel bosco collocato a Cornacchiano, in un sentiero di montagna, e saranno a breve sottoposti a esami scientifici dei Ris, che permetteranno di capire se le tracce ritrovate appartengono a Melania o al suo assassino, che li avrebbe gettati per poi cambiarsi con vestiario pulito. La notizia del ritrovamento è, al momento, solo un’indiscrezione trapelata dal Teramo, ancora non è stata confermata da fonti ufficiali: quello che è certo è che se gli abiti appartenessero a Parolisi si aggraverebbe notevolmente la sua posizione giudiziaria.
Non è da escludere che gli indumenti possano appartenere ad un ipotetico complice: inoltre, nella zona dove è stata ritrovato il cadavere di Melania è presente anche un rudere abbandonato, in cui il carnefice di Melania si sarebbe potuto fermare per cambiarsi gli abiti intrisi di sangue dopo il delitto. Sempre secondo indiscrezioni, i panni ritrovati sarebbero abiti militari. Dal carcere, intanto, Salvatore Parolisi continua a dichiararsi innocente e a ribadire che non è stato lui ad uccidere la moglie.