Melania Rea, in carcere Salvatore Parolisi: delusione e rabbia per i familiari della giovane di Somma Vesuviana
"Ora inizia la fase più difficile: credetemi, è la peggiore": con queste parole ha commentato la notizia dell'arresto di suo cognato il fratello di Melania Rea, Michele. Michele Rea, che più volte ha partecipato assieme al padre alle trasmissioni dedicate al caso, si augurato che l'arresto di Salvatore porti alla verità nel più breve tempo possibile, che sia l'inizio di un percorso verso la verità.
Ma la famiglia Rea non è soddisfatta, tutt'altro: per loro, per Gennaro e Vittoria, i genitori di Melania, è come se Melania fosse morta nuovamente stamattina. Sono delusi ma non sorpresi: nelle ultime settimane la piega che aveva assunto l'indagine faceva presagire una svolta in tal senso; come ha detto l'avvocato di parte civile Mauro Gionni, l'arresto del caporal maggiore era nell'aria, specialmente dopo aver letto la relazione sull'autopsia. Ecco cosa ha detto Michele Rea a proposito dei sospetti sul cognato: "Ma chi se lo aspettava, io su di lui ci avrei messo la mano sul fuoco, anzi tutte e due. Ma dopo qualche mese ci è venuto il dubbio.[…] Mia sorella è stata uccisa con una inaudita ferocia. Se è stato Salvatore è stato davvero animalesco. Lo stabilirà il processo se è stato lui, ma gli animali queste cose non le fanno."
E' lucido Michele, ma riconosce che i suoi genitori al momento vivono una tragedia nella tragedia, in quanto hanno sempre considerato Salvatore come un figlio. Le parole di Gennaro in merito all'arresto di suo genero, sono quello di un uomo e di un padre trafitto dal dolore:
Ho conosciuto un clone di questa persona, un automa. Auguro tutto il male a questa persona per quello che è successo. Posso dire di aver scoperto di avere un clone in casa mia, ho scoperto che non era quello il Salvatore che ho conosciuto per dieci anni e che mia figlia adorava.Mia figlia lo ha sempre adorato ed è morta per i valori e per l'amore che aveva per lui.Non posso pensare che Salvatore abbia infierito sul cadavere di mia figlia, non ci sono appellativi per apostrofarlo, aggettivi da dedicargli.
Ma sono anche parole desiderose di chiarimenti, di andare a fondo alla questione della relazione extraconiugale con l'allieva, quasi che l'immenso dolore per la morte della figlia l'avesse ormai anestetizzato: "Vorrei sapere dai genitori di questa ragazza cosa sapevano di Salvatore, la loro figlia cosa aveva detto loro? Che era sposato o non era sposato? Sono tutti quesiti da porre ai genitori di lei, ma soprattutto è lei che deve chiarire determinate cose.Credo che sappia più di quanto abbia voluto fare credere."
Intanto dalla sua cella, Salvatore Parolisi continua a proclamare la sua innocenza. Dice di essere in carcere mentre l'assassino di sua moglie è fuori in libertà. Nessun commento, invece, dai due legali dell'uomo Valter Biscotti e Nicodemo Gentile, che hanno "affrontato" a bocca chiusa la folla di cronisti che li attendevano fuori dalle mura carcerarie.
Fermo restando le accuse, occorre notare che nella notifica della custodia cautelare non è stata contemplata la premeditazione ma, a detta dei pm ascolani, questo non sarebbe un particolare da escludere totalmente. Un particolare che andrà approfondito nei prossimi giorni, dopo l'interrogatorio di garanzia a Parolisi, e che dovrebbe tenersi tra la giornata di oggi e quella di domani.