Medico italiano irreperibile in Libia
UPDATE: La procura di Roma ha aperto un fascicolo sul medico che risulta irreperibile in Libia. L’uomo è il settantenne catanese Ignazio Scaravilli, di cui si sono perse le tracce dal pomeriggio del 6 gennaio scorso. Anche se la Farnesina non si sbilancia sul caso, il fascicolo aperto dal pm capitolino Sergio Colaiocco, ipotizza i reati di sequestro di persona con finalità di terrorismo. Le indagini son state affidate Al Ros dei carabinieri. A segnalare l'irreperibilità dell'uomo sono stati i suoi colleghi medici in Libia, ma sembra che al momento non ci siano testimoni diretti di un eventuale rapimento. Il medico si trovava a Tripoli perché collabora con il locale studio ortopedico dell'ospedale di Dar al Wafa nella zona di Suq Talat, nel sud della capitale libica.
Da diverse ore si sono persi i contatti con un cittadino italiano che da tempo lavora in Libia. Si tratterebbe di un medico che opera nel Paese nordafricano e di cui non si hanno più notizie. La conferma dell'irreperibilità dell'uomo è arrivata direttamente dal ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, parlando a Londra prima di una conferenza sulla lotta all’Isis. La Farnesina ha assicurato di essere al lavoro sul caso senza però sbilanciarsi sulle ipotesi della scomparsa del nostro connazionale. Il titolare della Farnesina infatti ha parlato genericamente di "irreperibilità" senza sbilanciarsi sull’eventualità di un sequestro. Il timore in effetti è che l'uomo possa essere stato prelevato da una delle tante bande armate che imperversano nel Paese africano dopo la caduta del dittatore Gheddafi, in alcuni casi collegate al terrorismo di matrice islamica, e che di fatto rendono la Libia una regione altamente instabile. "Seguiamo il caso con il riserbo che è consueto in questi casi" ha tenuto però a sottolineare Gentiloni.