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Maxi furto ai magazzini Aiazzone: la rivalsa di dipendenti ed ex clienti?

Nella serata di ieri, circa 200 persone si sono date appuntamento per un furto di massa presso il deposito di Pognano dell’azienda Aiazzone. Si tratta probabilmente di un tentativo di rivalsa di creditori ed ex dipendenti dell’azienda ormai fallita.
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furto deposito

E' successo ieri sera a Pognano, nella Bassa Bergamasca. Circa 200 persone si sono dati appuntamento presso i magazzini Aiazzone, la storica azienda di mobili, e ne hanno fatto razzia. Hanno forzato l'ingresso del deposito e hanno portato via tutto quello che capitava loro a tiro: mobili, cucine, divani, letti e addirittura elementi dell'edificio stesso. Qualcuno si è recato nei pressi del mobilificio con l'automobile, ma non sono mancati ladri più audaci che sono arrivati sul posto con furgoni, camioncini e tir.

L'andirivieni rumoroso aveva lasciato pensare ad un rave party: una possibilità plausibile, vista l'incombenza del giorno festivo. Una volta arrivati sul posto, però, i carabinieri hanno appurato che si trattava di un vero e proprio furto di massa. A prendere parte all'azione criminosa sono state diverse famiglie di origine extracomunitaria, ma anche numerosi italiani, quasi sicuramente creditori dell'azienda piemontese ed ex dipendenti, probabilmente con voglia di rivalsa.

La storia della celebre azienda di Giorgio Aiazzone, colui che coniò lo slogan "Provare per credere", ha subito una battuta d'arresto notevole dopo la morte del proprietario in un incidente aereo. Successivamente la società venne rilanciata nel 2008 da Renato Semeraro e dalla famiglia Borsaro; sin da subito, però, la nuova gestione riscontra diversi problemi finanziari che portano al non rispetto del contratto di vendita con i clienti né di quello con i dipendenti.

Di qui in poi sarà un susseguirsi di provvedimenti legali, scoperte di truffe ben documentate dal programma tv Le Iene, fino a quando il 28 marzo scorso  la Guardia di Finanza ha arrestato Gian Mauro Borsano, Renato Semeraro e Giuseppe Gallo (legale della società B&H). L'accusa della Procura della Repubblica di Roma è di bancarotta distruttiva, fraudolenta e documentale, riciclaggio, sottrazione fraudolenta al pagamento di imposte, falsa presentazione di documentazione per accedere al concordato preventivo.

Nonostante la giustizia stia facendo il suo corso, sono davvero tanti i creditori di Aiazzone esasperati: non c'è traccia, infatti, né dei mobili acquistati né dei soldi che l'azienda aveva percepito per questi beni; non solo, molto probabilmente gli ex dipendenti non vedranno mai gli stipendi arretrati. Nonostante gran parte della merce rubata sia stata recuperata, i partecipanti al maxi furto dovranno rispondere di furto aggravato, violazione di proprietà e danneggiamento.

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