Maurizio Martina si candida alla segreteria del Pd: sfiderà Minniti e Zingaretti
La notizia era nell’aria da giorni. Mancava solo l’annuncio ufficiale. Annuncio che arriverà domani: Maurizio Martina si candiderà alla segreteria del Partito Democratico. L’ex ministro dell’Agricoltura sarà il settimo candidato, dopo la conferma della discesa in campo di Nicola Zingaretti, Marco Minniti, Matteo Richetti, Cesare Damiano, Francesco Boccia e Dario Corallo. La candidatura verrà ufficializzata domani in un luogo scelto per il suo valore simbolico: non un’intervista o un post sui social network, ma una conferenza stampa nella sede di un circolo a Roma. Nello specifico, nel quartiere San Lorenzo, la zona della Capitale al centro delle cronache delle ultime settimane per l’uccisione della giovane Desirée Mariottini. Intanto arriva il sostegno dei primi esponenti di spicco dem alla candidatura dell’ex segretario che solo pochi giorni fa ha confermato le sue dimissioni dopo aver traghettato il partito in seguito alla sconfitta elettorale del 4 marzo.
Con lui ci saranno Graziano Delrio, Debora Serracchiani, Tommaso Nannicini, Carla Cantone, Chiara Gribaudo e Andrea De Maria. Ma anche alcuni segretari di circolo. Martina ha già pronta la sua mozione con tanto di programma e tappe del tour che lo porteranno in giro per l’Italia, soprattutto al Nord, zona del Paese su cui dovrebbe puntare maggiormente. L’ufficializzazione doveva arrivare già nella giornata di oggi, ma l’ex segretario dem ha preferito attendere un altro giorno in seguito agli scontri in Parlamento delle ultime ore, soprattutto sul ddl Anticorruzione. Giornata, inoltre, animata anche dalla bocciatura della legge di Bilancio italiana da parte della Commissione europea.
Martina è il segretario uscente del Pd ed è stato vicesegretario del partito quando a guidarlo c’era l’ex presidente del Consiglio Matteo Renzi. L’ex ministro è cresciuto politicamente con Filippo Penati, ex presidente della provincia di Milano. Divenne poi segretario regionale lombardo all’epoca in cui il partito era retto da Pier Luigi Bersani.