Prima prova 2019: al tema storico politico Stajano e l’eredità del Novecento
È L'Eredità del Novecento la traccia del saggio storico politico per l'Esame di Maturità 2019: dopo settimane di scommesse, tototema e ipotesi sulle possibili tracce per la Maturità 2019, finalmente arriva l'ufficialità dopo l'apertura dei plichi telematici inviati dal Miur. Il brano che dà il via alle riflessioni degli studenti per il saggio storico-politico è di Corrado Stajano, giornalista e scrittore nato a Cremona nel 1930. Il brano scelto dal Miur è tratto dall'introduzione alla raccolta di saggi "La cultura italiana del Novecento".
Prima prova Maturità 2019: il brano di Corrado Stajano
“C’è un po’ tutto quanto è accaduto durante il secolo in questi brandelli di memoria dei grandi vecchi del Novecento: le due guerre mondiali e il massacro, i campi di sterminio e l’annientamento, la bomba atomica, gli infiniti conflitti e la violenza diffusa, il mutare della carta geografica d’Europa e del mondo (almeno tre volte in cento anni), e poi il progresso tecnologico, la conquista della luna, la mutata condizione umana, sociale, civile, la fine delle ideologie, lo smarrimento delle certezze e dei valori consolidati, la sconfitta delle utopie.
Sono caduti imperi, altri sono nati e si sono dissolti, l’Europa ha affievolito la sua influenza e il suo potere, la costruzione del “villaggio globale”, definizione inventata da Marshall McLuhan nel 1962, ha trasformato i comportamenti umani. Nessuna previsione si è avverata, le strutture sociali si sono modificate nel profondo, le invenzioni materiali hanno modificato la vita, il mondo contadino identico nei suoi caratteri sociali dall’anno Mille si è sfaldato alla metà del Novecento e al posto delle fabbriche dal nome famoso che furono vanto e merito dei ceti imprenditoriali e della fatica della classe operaia ci sono ora immense aree abbandonate concupite dalla speculazione edilizia che diventeranno città della scienza e della tecnica, quartieri residenziali, sobborghi che allargheranno le periferie delle metropoli.
In una o due generazioni, milioni di uomini e donne hanno dovuto mutare del tutto i loro caratteri e il loro modo di vivere passando in pochi decenni dalla campana della chiesa che ha segnato il tempo per secoli alla sirena della fabbrica. Al brontolio dell’ufficio e del laboratorio, alle icone luminose che affiorano e spariscono sugli schermi del computer. Se si divide il secolo in ampi periodi – fino alla prima guerra mondiale; gli anni tra le due guerre, il fascismo, il nazismo; la seconda guerra mondiale e l’alleanza antifascista tra il capitalismo e il comunismo; il lungo tempo che dal 1945 arriva al 1989, data della caduta del muro di Berlino – si capisce come adesso siamo nell’era del post.
Viviamo in una sorta di ricominciamento generale perché in effetti il mondo andato in frantumi alla fine degli anni Ottanta è (con le varianti dei paesi dell’Est europeo divenute satelliti dell’Unione Sovietica dopo il 1945) lo stesso nato ai tempi della rivoluzione russa del 1917. Dopo la caduta del muro di Berlino le reazioni sono state singolari. Più che un sentimento di liberazione e di gioia per la fine di una fosca storia, ha preso gli uomini uno stravagante smarrimento.
Gli equilibri del terrore che per quasi mezzo secolo hanno tenuto in piedi il mondo erano infatti protettivi, offrivano sicurezze passive ma consolidate. Le possibili smisurate libertà creano invece incertezze e sgomenti. Più che la consapevolezza delle enormi energie che possono essere adoperate per risolvere i problemi irrisolti, pesano i problemi aperti nelle nuove società dell’economia planetaria transnazionale, nelle quali si agitano, mescolati nazionalismi e localismi, pericoli di guerre religiose, balcanizzazioni, ondate migratorie, ferocie razzistiche, conflitti etnici, spiriti di violenza, minacce secessionistiche delle unità nazionali. Nasce di qui l’insicurezza, lo sconcerto. I nuovi problemi sembrano ancora più nuovi, caduti in un mondo vergine. Anche per questo è difficile capire oggi quale sarà il destino umano dopo il lungo arco attraversato dagli uomini in questo secolo.”
Tracce Maturità 2019: le indicazioni per il tema storico-politico
Comprensione e analisi
1. Riassumi il contenuto essenziale del testo, mettendone in evidenza gli snodi argomentativi.
2. A che cosa si riferisce l’autore quando scrive: «passando in pochi decenni dalla campana della chiesa che ha segnato il tempo per secoli alla sirena della fabbrica»? (righe 14-15)
3. Perché l’autore, che scrive nel 1996, dice che: «adesso siamo nell’era del post»? (riga 19)
4. In che senso l’autore definisce «stravagante smarrimento» uno dei sentimenti che «ha preso gli uomini» dopo la caduta del muro di Berlino?
Produzione
Dopo aver analizzato i principali temi storico-sociali del XX secolo, Corrado Stajano fa riferimento all’insicurezza e allo sconcerto che dominano la vita delle donne e degli uomini e che non lasciano presagire «quale sarà il destino umano dopo il lungo arco attraversato dagli uomini in questo secolo».
Ritieni di poter condividere tale analisi, che descrive una pesante eredità lasciata alle nuove generazioni? A distanza di oltre venti anni dalla pubblicazione del saggio di Stajano, pensi che i nodi da risolvere nell’Europa di oggi siano mutati? Illustra i tuoi giudizi con riferimenti alle tue conoscenze, alle tue letture, alla tua esperienza personale e scrivi un testo in cui tesi e argomenti siano organizzati in un discorso coerente e coeso.
Maturità 2019 prima prova: il saggio storico politico
Il saggio breve – o testo argomentativo – per la prima prova fa capo alla tipologia B, mentre la tipologia A è l'analisi del testo e la tipologia C il tema di attualità.
Il testo argomentativo parte da un tema generale, coadiuvato da fonti e testimonianze letterarie e storiche, e porta lo studente a formulare un'opinione e ad argomentarla, rimanendo in un limite di pagine di tre cartelle e mezzo, quattro al massimo, proprio per la sua "brevità" strutturale.
Questa nuova tipologia sostituisce il saggio breve e l'articolo di giornale, che fino all'anno scorso appartenevano a due tipologie diverse. Il tema storico-politico viene scelto quasi sempre da chi ha delle competenze critiche sviluppate negli ambiti socio economici e politico ideali, consentendo agli studenti di esprimere la propria opinione facendo un discorso interdisciplinare.
Prima prova Maturità, qual era la traccia dell'anno scorso
In attesa di conoscere le ultime notizie sulle tracce ufficiali della Maturità 2019, ricordiamo che allo scorso Esame di Stato la traccia del tema storico-politico era su "Massa e propaganda", con testimonianze di Giulio Chiodi e Andrea Baravelli.