Esame Maturità 2018, traccia e traduzione della versione di greco di Aristotele
È un brano di Aristotele tratto dall'Etica Nicomachea la traccia scelta dal Miur per la versione di greco della seconda prova della Maturità 2018 per gli studenti italiani del liceo classico. Nonostante i pronostici della vigilia, che vedevano Platone e Plutarco tra gli autori più plausibili, ancora una volta è su Aristotele che è ricaduta la scelta del Ministero per la prova d'indirizzo, il quale non usciva dal 2012. Tuttavia, secondo Skuola.net, il 13% degli studenti del liceo classico (di 1000 intervistati) aveva previsto Aristotele in seconda prova. I maturandi avranno 4 ore di tempo per tradurre la versione. Il passo è tratto dal libro VIII dell'opera Etica Nicomachea, in cui si parla dell'amicizia.
Il volume da cui è tratto il brano è una raccolta di appunti ed è considerato il primo trattato sull'etica come argomento filosofico specifico. L'aggettivo "Nicomachea" indica probabilmente una dedica di Aristotele al figlio Nicomaco, ma non è escluso che fosse il nome assegnato dal figlio stesso quando e se pubblicò l'opera postuma, che viene considerata uno dei pilastri della storia dell'etica. Divisa in 10 libri, fu pubblicata perla prima volta, insieme al corpus delle altre opere aristoteliche, da Andronico di Rodi (50-60 a. C. ). Si ricordi che per il filosofo l’etica una scienza eminentemente pratica e in essa il sapere deve essere finalizzato all’agire.
Traduzione del brano tratto dall'Etica Nicomachea di Aristotele
Ecco, di seguito, una proposta di traduzione da parte degli esperti di Skuola.net del brano di Aristotele sull'amicizia scelto da Miur per la seconda prova della Maturità 2018:
Dopo ciò resterebbe da esaminare l'amicizia: infatti è una virtù o [è] insieme alla virtù ed è
inoltre estremamente necessaria alla vita. Nessuno infatti sceglierebbe di vivere senza amici,
se anche avesse tutti agli altri beni; e infatti sembra che i ricchi e coloro possiedono cariche e
poteri abbiano soprattutto bisogno di amici; infatti quale [sarebbe] il vantaggio di una tale
prosperità se è separata dal fare il bene, che sorge soprattutto, ed [è] lodevolissimo, nei
confronti degli amici? O come potrebbe essere salvaguardata e conservata senza amici? Infatti
quanto più [è] grande tanto più è malsicura. E si ritiene (lett. "ritengono") che nella povertà e
nella altre disgrazie gli amici siano il solo rifugio. E [sono] sostegni per i giovani per non
errare e per i più anziani per assistenza e per l'insufficienza nell'agire a causa della debolezza,
per coloro che sono nel pieno delle forze per le azioni virtuose:
"due che vanno insieme";
e infatti sono più capaci di pensare e agire. Sembra che sussista per natura in chi genera verso
il generato e in chi è generato verso chi genera, non solo negli uomini ma anche negli uccelli
e nella maggior parte degli animali, e in quelli della stessa specie tra di loro, e soprattutto negli
uomini, per cui lodiamo coloro che amano gli esseri umani. E si potrebbe osservare anche nei
viaggi che ogni uomo [sia] qualcosa di affine e caro per un [altro] uomo. Sembra che l'amicizia
tenga unite anche le città, e i legislatori si preoccupino di essa di più che della giustizia; infatti
la concordia sembra essere qualcosa di simile all'amicizia, a questa massimamente mirano e
massimamente tengono lontana la discordia che [le] è nemica.