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Maturità 2013, il ministro Carrozza: “L’esame va ripensato”

Dopo aver modificato per quest’anno il decreto che riguarda il bonus maturità e rimandato i test d’ingresso per le facoltà a numero chiuso a settembre, il ministro Maria Chiara Carrozza è tornata a dire la sua su scuola, università e esami di maturità.
A cura di Susanna Picone
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L’ultimatum lanciato da Maria Chiara Carrozza: “O ci sono margini per il reinvestimento nella scuola pubblica oppure devo smettere di fare il ministro dell’Istruzione”. Secondo la titolare del dicastero l’investimento “è necessario per il futuro del Paese”.

L’esame di maturità va cambiato. Chi non ha alcun dubbio a tal proposito è Maria Chiara Carrozza, titolare del Ministero dell’Istruzione. Carrozza, che qualche giorno fa ha firmato il nuovo decreto che va a sostituire quello precedente di Profumo trasformando il bonus maturità e rinviando a settembre i test d’ingresso per le facoltà a numero chiuso, nel corso di un’intervista a “Io Donna” ha spiegato quali sono le sue intenzioni per il futuro. L’ha fatto iniziando col dare il suo in bocca al lupo ai ragazzi che fra qualche giorno affronteranno il loro esame di maturità 2013. Proprio riguardo la maturità Carrozza ha affermato che va ripensato non solo l’esame ma anche l’ultimo anno delle superiori. Tra le altre priorità del ministro ci sono poi l’edilizia scolastica, la formazione degli insegnanti, la semplificazione della normativa, la lotta alla dispersione scolastica e l’occupazione giovanile.

Test universitari ad aprile nel 2014 – Per quanto riguarda la digitalizzazione, il ministro la considera ineludibile ma non rappresenta un tema che mette al primo posto. La Carrozza è tornata a parlare anche dei test universitari che quest’anno sono stati rimandati a settembre ma che nel 2014 saranno svolti ad aprile. Una scelta che riprende quella degli altri Paesi e che “è meglio per risolvere i problemi organizzativi”. Nel corso dell’intervista il ministro si è detta favorevole alle donazioni private: non a caso, nella scuola superiore Sant’Anna di Pisa dov’era rettore aveva creato un fondo. Infine il ministro ha anche parlato di sé come donna, di come si sia sentita in passato, di quello che ama fare nel suo tempo libero. E di sua figlia, che studia Lettere, ha detto che sarebbe felicissima se decidesse di fare l’insegnante.

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