Matteo Salvini: “Troppa sintonia tra Cinque Stelle e Pd, spero M5s non abbia cambiato idea”
"Inizio a notare troppi accoppiamenti tra Pd e Cinque Stelle, troppa sintonia. Dicono no all’autonomia, no alla flat tax, no al nuovo decreto sicurezza. Mi spieghi qualcuno se vuole andare d’accordo con il Pd o con gli italiani e la Lega, rispettando il patto": così Matteo Salvini, dall'inaugurazione della nuova sede Cdp a Verona, commenta le divergenze con il Movimento 5 Stelle. "C’è una Europa da cambiare e noi la vogliamo cambiare in alternativa alla sinistra, in totale alternativa alla sinistra. Spero che i Cinque Stelle non abbiano cambiato idea", continua il leader del Carroccio.
Luigi Di Maio è subito pronto alla replica, affermando: "M5S spostato a sinistra? Se la sinistra è il Pd, per carità? Dio ce ne scampi. Questo Pd è subdolo, è ancora il Pd dei renziani con Zingaretti davanti. Io non ci voglio avere nulla a che fare". Il vicepresidente del Consiglio pentastellato risponde poi alle affermazioni di Salvini che, sulla frenata del Movimento in tema di autonomie aveva ricordato come la Lega avesse mantenuto la parola data agli italiani e agli alleati di governo: "Sull’autonomia ero pronto un mese fa. Sto chiedendo da un mese un vertice di governo, ma dopo la richiesta di dimissioni di Siri il capo della Lega l’ha presa sul personale", commenta Di Maio.
Di Maio: "Bisogna abbassare i toni"
Questa mattina, in un'intervista con Repubblica, il ministro dello Sviluppo Economico si era già espresso sui continui scontri con la Lega, spiegando che "non si tratta di litigare, ma sono una persona moderata: quando l'asticella si sposta troppo come accadde a Verona, dove c'era gente che andava dicendo che la donna deve stare a casa a pulire, o quando vedo sui social il ministro dell'Interno che imbraccia un fucile, allora dico la mia". Di Maio aveva poi avvertito riguardo all'esasperazione dei toni, spiegando di temere per un aumento dei livelli di tensione sociale: "C'è nervosismo, bisogna abbassare i toni, evitare di soffiare sul fuoco", aveva affermato, definendo poi l'ultradestra come un pericolo per la democrazia.
Infine il vicepresidente del Consiglio aveva però rassicurato, confermando l'intenzione di proseguire con l'esperienza di governo a fianco della Lega dopo il 26 maggio, mostrandosi fiducioso sull'attuale situazione: "Non credo nella malafede della Lega che voglia far cadere il governo. Spero che si possa nutrire la stessa fiducia in noi da parte loro, perché lo ripeto: questo è l’unico governo possibile al momento e deve andare avanti per altri 4 anni".