Matteo Salvini lancia una raccolta firme per introdurre la castrazione chimica per gli stupratori
Il ministro dell'Interno Matteo Salvini è tornato ad insistere sulla questione castrazione chimica per pedofili e stupratori. "Ancora uno stupro, il carcere non basta. Sabato e domenica in tutte le piazze d'Italia la Lega raccoglierà firme a sostegno della sua proposta di legge per introdurre la castrazione chimica (oltre al carcere) per curare pedofili e stupratori": così il leader del Carroccio ha annunciato una raccolta di firme a sostegno della proposta di legge che prevederebbe la castrazione chimica per pedofili e stupratori.
Commentando il caso di violenza sessuale avvenuto a Viterbo che ha coinvolto un consigliere di CasaPound, è stato proprio il leader del partito di estrema destra a sostenere la proposta di Salvini. Simone Di Stefano si è infatti rivolto ai social per appoggiare il progetto, scrivendo di "auspicare pene durissime come per ogni altro infame stupratore, castrazione chimica compresa".
La Lega non ha però trovato lo stesso appoggio dall'alleato di governo. "Castrazione chimica? Non prendiamo in giro le donne che giustamente hanno paura quando leggono casi del genere con temi come questo che sono solo dei distrattori di massa mentre mettiamoci a lavorare sul fatto che questa gente deve stare in galera il più possibile", ha dichiarato il leader del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio.
Il vicepremier ha poi affermato che lui e il suo partito andranno "avanti a raccontare la verità, perché non si possono fare slogan facili come fa CasaPound che poi si trova i propri consiglieri coinvolti in un caso di violenza di gruppo". Dal Movimento hanno proseguito insistendo sulla necessità della certezza della pena, "perché lo strumento della castrazione chimica non colpisce gli stupratori anzi lascia i criminali a piede libero".
Come funziona la castrazione chimica
Infatti l'intervento volto ad inibire la funzionalità sessuale, che solitamente non è definitivo, nasce come punizione in alternativa al carcere, non come punizione aggiuntiva. Per castrazione chimica si intende infatti una terapia che comporta la somministrazione di farmaci che agiscono a livello psichico o ormonale riducendo la pulsione sessuale. La pratica è prevista in alcuni stati degli USA, mentre in Europa è in uno nei paesi scandinavi (Norvegia, Svezia, Finlandia, Danimarca), in Germania, Estonia, Lituania, Regno Unito e in Belgio, dove non fa parte della legislazione, ma può essere offerta da un giudice in cambio della detenzione. In Francia può essere utilizzata solamente dietro consenso del condannato, mentre è obbligatoria sia in Russia che in Polonia per chi ha compiuto uno stupro di minore. In forme diverse è prevista anche in Indonesia, Corea del Sud, Argentina, Australia, Israele e Nuova Zelanda.