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Matteo Salvini: “La Lega sta subendo un processo politico senza precedenti. Solo in Turchia accadono queste cose”

Per il vicepremier Matteo Salvini “è evidente che qualcuno non si rassegna al fatto che Salvini sia al governo. Quello che sta subendo la Lega è un processo politico senza precedenti. Anzi, sì, uno c’è: è successo qualcosa del genere in Turchia, quando a un partito fu sequestrato tutto il patrimonio prima ancora della condanna e poi la stessa magistratura fu costretta a restituirglielo”.
A cura di Charlotte Matteini
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Per il ministro dell'Interno Matteo Salvini, la conferma del sequestro dei conti correnti della Lega è una sentenza politica in pieno stile turco. In un'intervista concessa a La Stampa, il leader del Carroccio spiega: "Direi che sono sia tranquillo che inc… Tranquillo, perché so che siamo nel giusto, che stiamo lavorando bene e che la gente è con noi. Inc…, perché è chiaro che cercano di metterci i bastoni fra le ruote. E l’accusa di sequestro di persona, e l’abuso d’ufficio, e il sequestro dei conti… mi sembra che si stia esagerando. È evidente che qualcuno non si rassegna al fatto che Salvini sia al governo. Quello che sta subendo la Lega è un processo politico senza precedenti. Anzi, sì, uno c’è: è successo qualcosa del genere in Turchia, quando a un partito fu sequestrato tutto il patrimonio prima ancora della condanna e poi la stessa magistratura fu costretta a restituirglielo".

Fatto sta che senza un euro è difficile far politica, perfino per la Lega che l’ha sempre fatta con poco.  

«Ricordo che c’è un garante della Costituzione che deve far rispettare i diritti politici di 60 milioni di italiani».

Quindi posso titolare: Salvini si appella a Mattarella?  

«No, perché in realtà non chiedo niente a nessuno. Sono sereno. Mi piacerebbe soltanto che la magistratura di Genova, invece di correre dietro a soldi che non ci sono e a conti correnti italiani o esteri che pure non esistono, lavorasse più rapidamente, per esempio sulla strage del Ponte Morandi».

Il sequestro dei fondi accelererà il cambio di nome della Lega?  

«Se lo faremo, lo faremo per una scelta politica e sicuramente non sulla base di una sentenza, men che meno di un’inchiesta. E in ogni caso, se decideremo di cambiare nome lo faremo nei prossimi mesi, non domattina».

La Lega ormai è un partito nazionale e questo è evidente a tutti, prosegue Matteo Salvini parlando della scomparsa della parola "Nord" dal nome. "Il nome Lega c’era, c’è e ci sarà. Nessuno può portarci via la nostra storia. Poi il mio cognome è Salvini, e non mi risulta che abbiano sequestrato pure questo".

Per quanto riguarda il ddl anticorruzione appena approvato in cdm, Salvini spiega: "Io credo che questo decreto sia un segnale importante, ma che il Parlamento gli apporterà qualche modifica. Giustissimo stroncare corrotti e corruttori, assenteisti e truffatori, però in Italia non ci possono essere 60 milioni di indagati. Non possiamo mettere tutti alla mercé del primo giudice che inizia a intercettare o pedinare o indagare chiunque gli capiti a tiro". 

Se domani attraccasse un’altra Diciotti , lei che farebbe?  

«Intanto devo dire che fermezza e coerenza stanno pagando, perché dai giorni della Diciotti dalla Libia non arriva nulla. Il segnale è passato. Ho calcolato che solo questo permetterà al contribuente italiano di risparmiare un miliardo e 200 milioni sulla cosiddetta accoglienza. Il problema oggi sono semmai le barchette con 12-15 persone che arrivano in Sicilia dalla Tunisia, e per questo ho già scritto a Tunisi, o dall’Algeria alla Sardegna».

Va bene, ma davanti a un’altra Diciotti lei che fa?  

«La mia posizione non cambia. Donne, bambini, vecchi e malati sbarcano. Gli altri, no. Anche perché non posso permettere che si ripeta una farsa come quella dei presunti profughi che scappano dai centri di accoglienza».

Sa benissimo che mezzo Movimento non è d’accordo su nulla di quello che lei fa.  

«Se fosse per Fico sbarcherebbe in Italia chiunque. Per fortuna però lui fa il presidente della Camera. Il ministro dell’Interno invece sono io».

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