Matteo Renzi: “Io vado avanti, non mollo, le riforme le facciamo”
Chiaro e determinato: è apparso così il premier Matteo Renzi durante un’intervista rilasciata ad Alan Friedman e trasmessa su La 7 nell'ultima puntata del programma “Ammazziamo il Gattopardo”. Un’intervista che arriva nel corso di una difficile giornata politica che ha visto le opposizione salire al Quirinale per protestare contro il contingentamento dei tempi del dibattito in aula sulle riforme istituzionali. “Non mollo, basta con quelli che dicono no”, ha spiegato il premier. Ha detto di sperare di chiudere entro ferragosto ma se così non fosse “noi, piaccia o non piaccia, le riforme le facciamo”. “Noi siamo contro la dittatura della maggioranza ma siamo anche contro la dittatura della minoranza. Io vado avanti, non mollo”, ha detto ancora Renzi mettendo in guardia le opposizioni. A Friedman ha, infatti, chiesto: “Secondo lei mi faccio impaurire dalla minaccia di Scilipoti?”. Renzi ha parlato anche del voto segreto: a suo dire sarebbe più giusto votare alla luce del sole ma nonostante questo non è preoccupato. “Credo che la maggioranza terrà. E anche se va sotto, poi si va alla Camera e con il voto che non è andato bene al Senato recuperiamo alla Camera”, ha dichiarato.
Renzi su Jobs Act ed elezioni anticipate
Matteo Renzi, nel corso dell’intervista, ha parlato anche di altri temi oltre a quello delle riforme. A partire dal Jobs Act e al dramma della disoccupazione: “La nostra priorità è il lavoro. Ma le statistiche – ha detto il premier – credo inizieranno a migliorare solo nel 2015”. L’auspicio del premier è quello di farcela col Job Act entro Natale: “Se tra sei mesi, a gennaio, non ci sarà stata la riforma del lavoro avranno avuto ragione i pessimisti”. Sull'ipotesi di voto anticipato, il premier ha spiegato: “Lo hanno detto Orfini, Giachetti e altri. Per me una cosa è dirlo e una cosa è farlo capire. Ci arriviamo, ma capisco che molti dei miei non ne possono più. Io però dico: calma che ci arriviamo” a raggiungere i nostri obiettivi.
Renzi su Gaza e Ucraina
Al centro del colloquio anche la politica estera: “Tutta l'Europa si sta finalmente spostando sulla posizione egiziana, nel conflitto a Gaza”, ha spiegato Renzi ricordando i suoi colloqui con Netanyahu “con il quale abbiamo discusso della proposta egiziana”, e Al Sisi e osservando che “tutte le istituzioni europee stanno cercando di parlare con la stessa voce“. A proposito del processo di pace in Medio Oriente Renzi ha detto di essere molto preoccupato. Riguardo invece alla crisi in Ucraina e all'ipotesi di nuove e più dure sanzioni nei confronti della Russia, Renzi ha chiarito che la posizione dell'Italia sarà in linea con quella di Gran Bretagna, Germania e Francia.