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Matteo Renzi contro Luigi Di Maio su Dl Dignità: “Si chiama decreto disoccupazione, lavoro in nero o gelosia”

Matteo Renzi attacca Luigi Di Maio, criticando il decreto Dignità voluto dal ministro del Lavoro: “Lo potete chiamare decreto disoccupazione, lavoro in nero o gelosia perché Di Maio era geloso della visibilità di Salvini e ha puntato i piedi su una serie di norme nelle quali invece di colpire la disoccupazione si va a colpire chi produce posti di lavoro”.
A cura di Stefano Rizzuti
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L’ex presidente del Consiglio Matteo Renzi critica aspramente il decreto Dignità voluto dal ministro del Lavoro Luigi Di Maio: “Lo potete chiamare decreto disoccupazione, lavoro in nero o gelosia perché Di Maio era geloso della visibilità di Salvini e ha puntato i piedi su una serie di norme nelle quali invece di colpire la disoccupazione si va a colpire chi produce posti di lavoro”, afferma Renzi in diretta Facebook. L’ex segretario del Pd prende in esame i dati Istat pubblicati negli scorsi giorni che fanno segnare “un record storico di occupati in Italia” e certificano che “il Jobs Act ha creato più di un milione di posti di lavoro: la metà a tempo determinato, ma l’altra metà a tempo indeterminato. E comunque meglio a tempo determinato che a casa”.

Renzi attacca Di Maio anche sul reddito di cittadinanza: “L’obiettivo adesso è creare dei posti per il reddito di cittadinanza. La linea di Di Maio è quella di avere più clienti per il reddito di cittadinanza, non creare lavoro, ma al momento pare non pervenuto. Dicevano che nel primo Consiglio dei ministri avrebbero fatto rimpatriare i clandestini, abolito la legge Fornero, il reddito di cittadinanza è rimasto sulla carta, la flat tax niente, offrivano dieci centesimi in meno sulla benzina, tutto questo è rimasto lettera morta”.

La battaglia di Renzi contro le fake news

Renzi sottolinea come i lavori parlamentari, in questa fase, siano praticamente inesistenti. Per cui, “non avendo molto di cui occuparci, stiamo combattendo la nostra battaglia contro le fake news. Mi sono messo un post-it per ricordarmi ogni giorno di combatterle”. L’ex segretario del Pd ricorda la fake news diffusa negli scorsi giorni sul fratello e si sofferma poi su un’altra vicenda: “Ho scelto di ricordarmi che le fake news sono un problema, per questo mi sono portato il modellino dell’Air Force Renzi, come lo hanno chiamato – afferma mostrando il modellino -. Questo modellino ci ricorda una delle fake news: io sull’aereo non ci sono mai salito perché è a disposizione per le missioni internazionali. Su questo aereo non ci sono mai salito”.

Secondo Renzi le “fake news servono per nascondere le vere magagne di questo paese". E l'ex segretario del Pd attacca la Lega dopo la sentenza della Cassazione sui soldi che il Carroccio dovrebbe restituire allo Stato: "Si sono scandalizzati per un centesimo di costo sulle buste biodegradabili, nessuno apre bocca sul fatto che la Lega deve 49 milioni di euro. Questo richiamo all’onestà sembra essere venuto meno. Avevano promesso che sarebbero venuti a riferire in Parlamento su tutte le vicende, stiamo aspettando che Bonafede venga a riferire sui suoi rapporti con Lanzalone. Stiamo aspettando che Salvini venga a raccontare che fine hanno fatto i soldi della Lega. Mentre è impegnato a chiudere i porti, dovrebbe aprire il portafogli, perché quelli sono soldi dei cittadini. La battaglia contro le fake news non è la battaglia di un singolo ma quella di chi ha a cuore il nostro Paese”.

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