Matteo Renzi assicura: “Non parteciperò alle primarie del Pd, ma serve un leader vero”
Il congresso del Partito Democratico si avvicina e l’ex presidente del Consiglio Matteo Renzi assicura che non ci sarà di nuovo nella corsa alla segreteria. Allo stesso tempo, inoltre, non si sbilancia sul suo sostegno politico e mette in dubbio la possibilità che lui stesso voti quello che attualmente è l’unico candidato sceso ufficialmente in campo: il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti. “Non parteciperò alle primarie – afferma Renzi intervistato a Stasera Italia, su Rete 4 –. Mi sembra di aver già dato due volte, ho vinto due volte e due volte mi hanno fatto la guerra”. A chi gli chiede se voterà per Zingaretti poi risponde: “Non è detto sia quello che voterò io, ci saranno più candidati”. Ma assicura che chi vincerà le primarie “il giorno dopo deve avere l'appoggio di tutti. A me hanno fatto la guerra: il fuoco amico ha fatto fallire per due volte il Pd”. E ribadisce l’importanza della figura del nuovo segretario: “Senza un leader vero nel Pd avrete sempre un partito senza spina dorsale”.
Renzi annuncia che sarà presente il 29 settembre alla manifestazione organizzata dal Pd contro il governo: “Ci sarò. Dopo di che la piazza non basta, serve una resistenza culturale. Noi faremo in ogni comune i comitati civici cittadini contro chi dice ‘no' a tutto”. E aggiunge, attaccando il governo: “Il problema dell'Italia non è la sinistra, il problema dell'Italia è che abbiamo un Paese dove ci sono due componenti di populisti che vanno d'accordissimo. Matteo Salvini e Luigi Di Maio sono due cuori e una capanna, Dio li fa e poi li accoppia. Fanno finta di litigare e poi vanno d'accordissimo”.
E, ancora, critica l’esecutivo per la gestione della vicenda della nave Diciotti: “Tenere 177 persone su una nave per raggranellare qualche voto è una cosa che mi fa schifo”. Prima di rivolgersi al ministro dell’Interno, Matteo Salvini: “In Libia ora ci sono gli attentati, quando c'era Minniti andava una volta al mese in Libia mentre il ministro va a Milano Marittima: il risultato è che l'Italia non tocca più palla. Un mojito in meno, caro ministro dell'Interno, e fai un viaggio di più in Libia che serve all'Italia”.
Il crollo del Ponte Morandi: ‘Non mi sento in colpa’
Renzi parla anche del crollo del Ponte Morandi a Genova: “Penso che si debba avere il coraggio di dire che ci sono i colpevoli e che devono pagare. Se crolla un ponte in quel modo assurdo nel 2018 non si può, come ha fatto il governo, dare la colpa a chi c'era prima, come hanno fatto Di Maio e Toninelli. Ci vuole un colpevole o si alimenta la demagogia. Basta scaricabarile sul politico o i politici”. L’ex segretario del Pd spiega anche di non sentirsi in colpa per quanto avvenuto e aggiunge: “Il Pd non ha preso un euro da Autostrade. I soldi li ha presi la Lega. Ma io non do la colpa alla Lega ma a un ingegnere che non ha vigilato. Chi ha sbagliato paghi, ma non si spari nel mucchio”.
Il fronte da Macron a Tsipras per le Europee
Con l’avvicinamento delle elezioni europee del 2019, Renzi si sofferma anche su questa tornata elettorale: “Le elezioni le vincerà un fronte che va da Macron a Tsipras. Alle prossime elezioni si confronteranno due idee di Europa: da una Salvini, Orban e anche M5s che sta con Farage. Dall'altra chi all'Europa ci crede ancora, l'Europa della solidarietà”.