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Matera, nei Sassi rinasce la chiesa rupestre della Madonna della Croce

Una delle chiese rupestri più famose dei Sassi di Matera, Capitale Europea della Cultura nel 2019, sarà al centro di un intervento di restauro. All’interno del sito, il bellissimo affresco della Madonna con Bambino di tradizione bizantina.
A cura di Redazione Cultura
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Una delle chiese rupestri più famose tra i Sassi di Matera, città capitale europea della cultura nel 2019, sarà al centro di un intervento di restauro esemplare. La chiesa, intitolata alla Madonna della Croce, sarà oggetto di un'intensa azione di recupero soprattutto per quanto riguarda l'affresco della "Kryotissa", la Madonna con Bambino della tradizione bizantina. A dare l'annuncio ieri in conferenza stampa i responsabili del progetto che punta a restituire entro il 2019, anno in cui Matera  sarà Capitale europea della Cultura.

Il progetto di restauro sarà finanziato con iniziali trecentomila mila euro messi a disposizione dall'Ente Parco della Murgia e sarà condotto grazie al lavoro della Scuola di specializzazione in Beni archeologici dell'Università degli Studi della Basilicata, Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio della Basilicata e Scuola di alta formazione di Matera, Icr-Istituto superiore per la conservazione e il restauro.

La chiesa rupestre della Madonna della Croce si trova su un lato di Murgia Timone, uno dei siti più affascinanti da cui osservare i Sassi e le stradine che portano alla scoperta di chiese, masserie e jazzi. All'interno del sito, vi è il grande affresco che rappresenta una Madonna con bambino seduto sul grembo in posizione assiale, con accanto gli Arcangeli Raffaele e Gabriele nella iconografia della Kryotissa (Madonna in Trono) nel classico schema imperiale. La datazione dell'affresco risale a un periodo tra il XII e il XIII secolo.

Di notevole fascino è anche la facciata della cripta all'interno della chiesa della Madonna della Croce, contrassegnata da una serie di nicchie e croci graffite. L'aula, a pianta rettangolare, presenta un muretto con conci in tufo squadrati che richiama l'originaria iconostasi. La volta, nei due vani, presenta due campate: la prima, a crociera con perimetro a rilievo, reca una cupoletta con inscritta una croce equilatera.

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