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Massimo Giuseppe Bossetti: “Posso spiegare perché il mio dna era su Yara”

L’uomo arrestato con l’accusa di essere l’assassino di Yara Gambirasio si dice pronto a spiegare la presenza del suo dna sugli indumenti della 13enne uccisa.
A cura di Antonio Palma
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Massimo Giuseppe Bossetti sarebbe pronto a spiegare perché il suo dna è stato trovato dagli inquirenti sugli indumenti Yara Gambirasio, la 13enne di Brembate di Sopra uccisa nel 2010. Secondo quanto rivela il quotidiano Repubblica, infatti, il presunto assassino di Yara dal carcere dove è rinchiuso dopo l'arresto avrebbe dato delle spiegazioni al suo legale. "Avvocato, le spiego perché hanno trovato il mio dna sul corpo di Yara" avrebbe detto Massimo Giuseppe Bossetti in lacrime. Bossetti in sostanza non contesterebbe più il fatto che il dna che si trova sugli indumenti di Yara è il suo, ma sarebbe pronto a darne un'altra spiegazione rispetto a quella degli inquirenti secondo i quali è lui l'assassino della ragazzina. "Non contesto che le tracce trovate siano mie, ma ci sono delle spiegazioni che posso offrire ai magistrati, dei motivi precisi che stanno alla base di questo ritrovamento. Sono questi motivi che mi scagionano" avrebbe rivelato Bossetti durante il colloquio con l'avvocato durato più di un'ora. Per il momento però le vere spiegazioni non sono state diffuse dal legale per ovvi motivi connessi al procedimento giudiziario.

L'avvocato di Bossetti non svela le carte

"Sarebbe poco strategico rivelarli ora" avrebbe riferito l'avvocato citato sempre da Repubblica, aggiungendo: "Posso dire, e non è un dovere d'ufficio, che il mio cliente mi ha ampiamente convinto della sua innocenza". "Quanto mi ha riferito Bossetti potrebbe giustificare la presenza delle tracce che sono state rinvenute" ha ribadito il difensore, consapevole che proprio sulla prova del dna si gioca gran parte del probabile processo a Massimo Giuseppe Bossetti. Il test del dna del resto, come confermato dagli inquirenti, si è rivelato fondamentale nelle indagini e il test potrà anche essere ripetuto su un altro pezzo di indumento di Yara qualora la difesa ne chiedesse l'esecuzione.

Massimo Giuseppe Bossetti in carcere

Intanto dopo il malore in carcere, Massimo Giuseppe Bossetti si sta riprendendo. Il 44enne di Mapello, separato dagli altri detenuti che lo hanno minacciato in carcere, sta meglio dopo aver dovuto fare ricorso alle cure dei medici dell'ospedale Papa Giovanni XXIII a causa di problemi cardiaci. Presto il presunto assassino di Yara potrebbe incontrare in carcere anche la moglie Marita Comi se l'autorità giudiziaria gli concederà il permesso. Bossetti, che già si era dichiarato estraneo ai fatti, dal suo canto ha detto di sentirsi come Fikri, il muratore marocchino fermato dopo l'omicidio di Yara e poi scagionato da ogni accusa, e si dice sicuro di poterne uscire fuori.

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