Marò, media indiani: “Trattative segrete tra Italia e India per un accordo”
Ci sarebbero delle trattative segrete in corso tra Italia e India per superare l'annosa crisi tra i due Paesi a seguito del caso dei due marò arrestati dalla polizia indiana con l'accusa di aver ucciso due pescatori scambiandoli per pirati durante il loro servizio antipirateria a bordo del mercantile Enrica Lexie. È quanto sostiene il quotidiano di New Delhi The Telegraph India, parlando di una sorta di "roadmap" a cui starebbero pensando i rappresentanti dei due Paesi per porre fine ai quattro anni di tensioni diplomatiche legate alla vicenda dei due fucilieri di Marina Salvatore Girone e Massimiliano Latorre.
Citando alti funzionari indiani, il giornale chiarisce che l'accordo "richiederà a ciascuna delle parti di accettare le richieste chiave dell'altra", ma stabilisce anche "il negoziato non dovrà in alcun modo interferire con gli aspetti legali del caso esaminato dalla Corte suprema indiana e dal Tribunale internazionale del diritto del mare (ITLOS) e che non dovrà proporre accordi extragiudiziari".
Alla base della trattativa ci sarebbe l'opposizione dell'Italia all'adesione di Nuova Delhi a quattro importanti organismi di controllo internazionali legati agli armamenti e al nucleare come il Gruppo dei fornitori nucleari (NSG) e il Missile Technology Control Regime (Mtcr). L'opposizione dell'Italia infatti anche se formalmente dipende da altre questioni, a parere di tutti gli analisti è strettamente legata al caso marò ed ha spiazzato l'India. Secondo The Telegraph India infatti l'accordo dovrebbe prevedere proprio l'impegno dell'Italia a ritirare le sue obiezioni. Solo così il governo indiano non si opporrà alla richiesta italiana presentata davanti alla Corte suprema di permettere a Salvatore Girone di ritornare in Italia dove già si trova Massimiliano Latorre dopo il malore di cui è stato vittima
L'India però vorrebbe da Roma anche un allentamento delle pressioni esercitate sull'Unione europea contro un'accelerazione sugli accordi commerciali con New Delhi e che si impegni davanti alla Corte Suprema a rimandare Latorre e Girone in India per essere processati qualora il tribunale internazionale si esprimesse a favore della giurisdizione indiana.