Marò in India, manca il giudice: udienza rinviata al 14 ottobre
È stata rinviata l’udienza prevista oggi 31 luglio presso il tribunale speciale di New Delhi che si occupa della vicenda di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, i due fucilieri di marina italiani dal febbraio 2012 costretti in India perché accusati di aver sparato e ucciso due pescatori. L’udienza è stata rinviata – come ha constatato l’Ansa sul posto – al prossimo 14 ottobre a causa dell’assenza del giudice. I due marò italiani Latorre e Girone non erano presenti in aula. La data della nuova udienza è stata fissata per ottobre a causa di un calendario già completo per le prossime settimane. L'istanza al tribunale speciale della “session court” presieduto attualmente dal giudice Bharat Parashar era stata presentata nel novembre scorso dalla polizia antiterrorismo Nia con l'opposizione però della difesa dei due marò. Del complesso caso dei due marò va ricordato che la Corte suprema il 28 marzo aveva sospeso il processo a carico di Latorre e Girone presso il giudice speciale dopo aver ammesso un ricorso sull'incompetenza della Nia a condurre le indagini in assenza di leggi speciali. Attualmente il massimo organo giudiziario indiano è in attesa delle controdeduzioni da parte del governo di New Delhi sul ricorso italiano.
Marò: la Croce Rossa chiede di aprire un dialogo umanitario
Intanto, è notizia dei giorni scorsi, l’iniziativa del Comitato Internazionale della Croce Rossa che ha dato la propria disponibilità alle famiglie dei due marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone a esaminare la vicenda sotto il profilo umanitario e iniziare un dialogo con gli Stati interessati. “Ma non si muoverà un passo se non dopo l'autorizzazione dei due fucilieri e delle loro famiglie”, ha assicurato il presidente della Croce Rossa Italiana Francesco Rocca. “Il comitato internazionale – ha spiegato Rocca – ha solitamente un mandato per intervenire nelle situazioni di conflitto, valutare se le condizioni dei detenuti rispettiamo le convenzioni internazionali. Nella vicenda che riguarda i due militari italiani, ci troviamo in una situazione ibrida che sotto il profilo del diritto viene trattata non secondo il diritto dei conflitti ma come diritto interno dello Stato indiano. Ed è proprio la questione che andrebbe esaminata con le parti”.