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Marò, il Governo chiede il rientro in Italia dei due militari

Al termine della riunione della task force interministeriale il governo ha ribadito “L’applicazione del Sua Act è inaccettabile”
A cura di Antonio Palma
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"In attesa di sviluppi, chiederemo alla Corte suprema indiana di far rientrare in Italia i due marò" lo ha annunciato oggi l'inviato del governo in India, Staffan De Mistura, dopo la riunione della task force interministeriale a Palazzo Chigi con il premier Letta e  i ministri Emma Bonino e Mario Mauro. Al termine del vertice che è servito a tracciare la linea di condotta e a stabilire le prossime mosse da parte delle autorità italiane nel caso dei due fucilieri di marina Salvatore Girone e Massimiliano Latorre, il Governo italiano ha ribadito "la propria ferma aspettativa che il Governo indiano tenga fede alle assicurazioni fornite, coerenti con le indicazioni della Corte suprema, riguardo al fatto che il caso in questione non rientra tra quelli oggetto della normativa antipirateria" e dunque che non venga applicata la pena di morte. “Registro con soddisfazione le espressioni di solidarietà provenienti dall’Unione Europea e l’intenzione delle nostre Camere di inviare una delegazione parlamentare per manifestare vicinanza e sostegno ai marò. Il governo proseguirà la propria azione anche a livello internazionale” ha dichiarato invece il presidente del consiglio dopo l'incontro.

Il ricorso dell'Italia – Durante la riunione, a cui erano presente oltre ai ministri degli Affari esteri e della Difesa anche il sottosegretario Filippo Patroni Griffi e De Mistura, l'inviato speciale del governo ha riferito degli ultimi sviluppi del caso e sulla decisione di presentare ricorso alla Corte suprema indiana nel quale "si sollecita la formulazione da parte indiana del capo d’imputazione, si esprime ferma opposizione all’eventuale ricorso alla legge sulla sicurezza marittima (SUA Act) e si chiede che i marò possano rientrare in Italia in attesa del processo". In particolare la petizione si baserà su due punti principali, "Il ritardo inaudito" nella vicenda giudiziaria dei due marò e "l'applicazione della Sua Act", entrambi ritenuti "inaccettabile non solo per l'Italia ma a livello internazionale". "Il Governo italiano ha deciso di mantenere ferma la rotta, con una posizione decisa e determinata" ha spiegato De Mistura, concludendo "Lunedì non ci aspettiamo una decisione della Corte ma sarà l'occasione per i nostri avvocati di insistere fortemente perché si accelerino i tempi".

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