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Marina Abramović a Firenze, per la prima retrospettiva italiana dedicata alla sua arte

Saranno le sale di Palazzo Strozzi ad ospitare la prima grande retrospettiva dedicata alla madre della performance art Marina Abramović: un grande appuntamento atteso per il 2018.
A cura di Federica D'Alfonso
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Marina Abramović
Marina Abramović

Dal settembre 2018 al gennaio 2019 Palazzo Strozzi replicherà l’enorme successo ottenuto da Bill Viola e il suo “Rinascimento Elettronico” con un’altra mostra dedicata al contemporaneo: questa volta la grande protagonista sarà la “Grandmother of performance art” Marina Abramović.

L’attesa è grande, dal momento che si tratta della prima grande retrospettiva dedicata all’artista serba, divenuta famosa in tutto il mondo per il fortissimo impatto di performance come "Balkan Baroque", con la quale nel 1997 vince il Leone d’Oro alla Biennale di Venezia, e "The Artist is present": Marina Abramović rimase per settanta giorni, sette ore al giorno, seduta di fronte ad una sedia vuota nel MOMA di New York, confrontandosi con il pubblico. Memorabile resta il momento in cui, di fronte a lei, si presentò Ulay, artista che era stato il suo compagno di vita per ben dodici anni.

Marina Abramović in "The Artist is present" al MoMa di New York nel 2010
Marina Abramović in "The Artist is present" al MoMa di New York nel 2010

La grande retrospettiva in programma a Firenze per il prossimo anno ripercorrerà tutta la carriera della Abramović, dalle performance più famose a quelle meno conosciute e inedite. E non solo: il direttore di Palazzo Strozzi, Arturo Galansino, ha annunciato che l’artista parteciperà di persona al grande evento, “riservando al pubblico qualche sorpresa”.

Marina Abramović in un'altra delle sue performance
Marina Abramović in un'altra delle sue performance

Dal 21 settembre 2018 al 20 gennaio 2019 Palazzo Strozzi si trasforma nel palcoscenico dell’arte performativa della Abramović, riproponendo dal vivo alcune delle sue esperienze artistiche più famose e indagando gli elementi centrale della sua arte: il rapporto con il pubblico e l’indagine sul contrasto fra i limiti del corpo e le possibilità della mente, sviluppati in opere come “Rhythm 0” o “Imponderabilia”, eseguita proprio con Ulay nel 1977, a Bologna.

Oltre Marina Abramović

Saranno circa 100 le opere riunite negli spazi del Piano Nobile e della Strozzina, che prima dell’appuntamento con Marina Abramović proporrà al pubblico altre due mostre dedicate alla contemporaneità: “Utopie Radicali. Oltre l’Architettura”, dall’ottobre di quest’anno al gennaio 2018, e “Nascita di una Nazione. Arte italiana dal Dopoguerra al Sessantotto”, prevista per il marzo 2018.

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