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Cappato indagato dalla Procura di Milano per aver aiutato Dj Fabo a ottenere il suicidio assistito

Il tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni è stato iscritto sul registro degli indagati dal pubblico ministero titolare del caso, Tiziana Siciliano, in seguito all’autodenuncia sottoscritta dallo stesso Cappato nel pomeriggio di ieri.
A cura di Charlotte Matteini
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marco cappato

In seguito all'autodenuncia presentata a Milano dal tesoriere dell'Associazione Luca Coscioni Marco Cappato per aver aiutato Dj Fabo a ottenere in suicidio assistito in Svizzera, l'esponente radicale ed ex consigliere di Milano risulta attualmente indagato per aiuto al suicidio. Secondo quanto si apprende, il pubblico ministero della Procura di Milano Tiziana Siciliano, che ha iscritto Cappato nel registro degli indagati, avrebbe intenzione di interrogarlo alla presenza di un legale. L'iscrizione, che viene definita negli ambienti giudiziari come un "atto dovuto", é stata formalizzata dopo la trasmissione, avvenuta ieri sera, del verbale dell'autodenuncia sottoscritta dallo stesso Marco Cappato davanti ai carabinieri della compagnia Milano Duomo.

Secondo quanto previsto dall'attuale legislazione italiana, Marco Cappato rischia da 5 a 12 anni di carcere. L'articolo 580 del Codice Penale stabilisce infatti che "chiunque determina altri al suicidio o rafforza l'altrui proposito di suicidio, ovvero ne agevola in qualsiasi modo l'esecuzione, è punito, se il suicidio avviene, con la reclusione da cinque a dodici anni. Se il suicidio non avviene, è punito con la reclusione da uno a cinque anni, sempre che dal tentativo di suicidio derivi una lesione personale grave o gravissima".

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