Marcegaglia: i sindacati difendono ladri e fannulloni
Rischia di inasprirsi sempre più il rapporto tra politica e parti sociali, dopo le ultime dichiarazioni degli attori coinvolti sui temi che ruotono attorno all'Articolo 18. Se ieri il dibattito è ritornato ad accendersi col premier Monti che ha fatto sapere che la riforma del mercato del lavoro si farà con o senza l'appoggio dei sindacati, oggi sono le parole di Emma Marcegaglia, Presidente di Confindustria, a rimarcare la distanza tra i protagonisti. «Vorremmo avere un sindacato che non protegge assenteisti cronici, ladri e quelli che non fanno il loro lavoro» è il commento della Marcegaglia intervenuta al convegno di Federmeccanica di Firenze: «noi abbiamo detto che l'art.18 deve rimanere per atti discriminatori ma vogliamo poter licenziare quelli che non fanno il loro lavoro». La norma dello Statuto dei lavoratori, secondo Confindustria, dovrebbe dunque rimanere attiva, ma solo per i licenziamenti discriminatori. Giungere a tale risultato, ha spiegato al pubblico, sarà comunque molto complicato, «ma io non mollo».
La CGIL ha criticato duramente la presa di posizione del presidente degli industriali. Le affermazioni della Marcegaglia sono «cose non vere che offendono e mettono in discussione il ruolo del sindacato confederale italiano. Le smentisca». E' la replica del sindacato nazionale affidata ad un messaggio diffuso su Twitter.Piccata anche la risposta della Cisl: «La Marcegaglia farebbe bene a precisare di quale sindacato parla» afferma il segretario generale Bonanni, che ribadisce: «Non so di quale sindacato parla la Marcegaglia, la mia organizzazione si è sempre presa le proprie responsabilità di fronte alle scompostezze degli imprenditori e pure di alcune realtà sindacali».
La Marcegaglia ha poi affermato che la strada intrapresa dal governo è quella giusta «ma non possiamo pensare che quanto fatto é sufficiente, con lo spread a 350 non stiamo bene» e quindi è necessario «continuare con il processo di riforme e il cambiamento». Ma l'art18 – seppur il più importante – non è stato l'unico argomento di discussione del convegno di Federmeccanica. La Marcegaglia ha affrontato anche il tema degli ammortizzatori sociali, chiarendo che è importante mantenere quelli che ci sono oggi per almeno due anni, visto che l'Italia sta attraversando un duro momento di crisi e «l'impatto delle ristrutturazioni e delle riconversioni industriali farà sentire i suoi effetti almeno per tutto il 2013». Ciò comunque non vuol dire che gli industriali «non sono contrari a ragionare su una nuova architettura» degli ammortizzatori sociali, ma il sistema attuale ha dato prova di funzionare egregiamente e quindi non c'è bisogno di riformarlo.
Punto sul quale sono d'accordo pure i sindacati. Oggi Bonanni ha manifestato serie preoccupazioni per un'eventuale eliminazione della Cassa Integrazione: «Fare discorsi strampalati a noi non va, e peraltro è pericoloso con questo clima sociale, fatto di gente e di famiglie esasperate perché l'unico reddito che hanno e' la cassa integrazione: se diamo l'idea che quella sparisce, e' chiaro che ci sarà qualche problema».