Marcegaglia chiude il sito produttivo di Milano: 169 operai lasciati senza lavoro
A oche ore di distanza dalla nomina di Emma Marcegaglia alla guida dell'ENI, i vertici della Marcegaglia Buildtech hanno reso noto che il sito produttivo di Milano verrà chiuso. La notizia arriva come un fulmine a ciel sereno, in modo inaspettato. In un comunicato stampa la FIOM ha riferito: "La direzione aziendale ha comunicato, a sorpresa, l'intenzione di chiudere: se non fate troppo casino a settembre o dicembre, se invece provate a metterci i bastoni tra le ruote, subito". Appena appresa la notizia gli operai sono usciti dallo stabilimento ed hanno iniziato a manifestare su viale Sarca, all'altezza del Bicocca Village.
Nel sito produttivo lavorano ben 169 persone che, in seguito alla decisione dei vertici aziendali (Emma e Antonio Marcegaglia), rischiano di finire in mezzo a una strada: "Lavorano – afferma la FIOM – nel senso vero del termine: non sono in cassa integrazione e fanno persino il turno di notte, segno che non mancano le commesse per i prodotti per l’edilizia, pannelli, profilati, coperture per i tetti che vengono utilizzati in sostituzione dell’amianto". La nota prosegue: "Dopo avere licenziato i lavoratori di Taranto che operavano nel settore del fotovoltaico e pannelli, il già presidente di Confindustria oggi presidente di Eni (la professionalità va premiata) oggi decide di trasformare la fabbrica milanese in area dismessa. Un’area che, guarda caso, si trova al centro del ‘Bicocca Village', zona assai gettonata dal punto di vista edilizio".
"Ma gli operaidella Marcegaglia Buildtech – conclude il sindacato dei metalmeccanici – non hanno alcuna intenzione di subire in silenzio la chiusura della fabbrica e i licenziamenti e alla notizia dell'annuncio aziendale hanno deciso di organizzarsi".