Manovra, il commissario Ue Moscovici: “Porte aperte all’Italia, sanzionare sarebbe un fallimento”
La Commissione europea vorrebbe evitare di comminare sanzioni all'Italia. A dichiararlo è stato il commissario Ue agli Affari Economici, Pierre Moscovici. "Per l'Italia la porta resta aperta, la mano tesa. Dobbiamo cercare con tutte le forze delle soluzioni condivise nell'interesse degli italiani e della zona euro", ha spiegato Moscovici commentando la legge di bilancio italiana durante una conferenza stampa tenuta a Parigi.
Rispetto a un'eventuale procedura per deficit eccessivo e all'eventuale sanzione che l'Ue potrebbe comminare al Belpaese, Moscovici ha sottolineato: "Non sono mai stato un partigiano delle sanzioni. Penso che le sanzioni siano sempre un fallimento. Piuttosto, sono sempre stato un commissario favorevole alla flessibilità, aperto al dialogo tra Roma e Bruxelles, legato a un'Italia che rimanga al centro della zona euro".
La procedura d'infrazione contro l'Italia? "Allo stato attuale, per quanto riguarda il debito, sarebbe necessaria ma non siamo ancora a questo punto. Il dialogo con le autorità italiane continuerà fino all'ultimo. Gli Stati membri hanno ancora una settimana per decidere se avviare o meno le raccomandazioni dell'esecutivo Ue sulla manovra italiana, anche se non ho dubbi sul fatto che la confermerebbero", ha aggiunto Moscovici.
Il duro scontro tra Commissione europea e Italia dura ormai da molte settimane, ma dopo la cena chiarificatrice tra Juncker e il presidente Conte e la promessa da parte dell'Italia di modificare la manovra ritoccando il deficit proposto nel Def, i rapporti tra le due istituzioni sembrano rasserenarsi. La Commissione europea ha comunque dichiarato che le promesse questa volta non basteranno e che la procedura di infrazione paventata pochi giorni fa potrà essere bloccata solamente se l'Italia presenterà formali e ufficiali modifiche alla legge di bilancio bocciata. Il governo italiano ha già anticipato che il deficit paventato inizialmente verrà ridotto e al momento sembra che l'esecutivo abbia intenzione da un lato di restringere la platea di potenziali beneficiari di quota 100 e dall'altro lato di far slittare il reddito di cittadinanza a giugno per diminuirne i costi per il 2019.