Manovra finanziaria: arriva la firma di Napolitano. Tremonti conferma: Legge entro agosto
La discussa manovra finanziaria supera lo scoglio Quirinale: il Capo dello Stato ha infatti posto la sua firma sul decreto legge recante "disposizioni urgenti per la stabilizzazione finanziaria". L'annuncio l'ha dato il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta che, affiancato dal Ministro Tremonti, ha aperto la conferenza stampa di presentazione del decreto. "Stamattina il Presidente della Repubblica ha firmato il decreto che nel pomeriggio sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale e da stasera entrerà' in vigore"- ha dichiarato Letta.
LETTA: "NESSUNA TENSIONE NEL GOVERNO"- Il sottosegretario ha anche voluto precisare che, riguardo alla manovra, "non ci sono stati momenti di tensione né lacerazioni nel governo". Il riferimento, chiarissimo, è al polverone alzato dalla cosiddetta norma salva Fininvest, una norma furbescamente infilata nel testo inviato al Quirinale che ha causato la forte indignazione di molti esponenti de mondo istituzionale e politico, anche tra le file della maggioranza.
TREMONTI: "VERSO IL PAREGGIO DI BILANCIO"- Durante la conferenza Giulio Tremonti ha spiegato che il decreto appena firmato da Giorgio Napolitano "ci porterà in maniera lineare sul sentiero di arrivo al pareggio di bilancio". Il Ministro dell'Economia ha poi aggiunto che il raggiungimento del pareggio "è fondamentale perché se sei al pareggio il debito scende strutturalmente". La manovra, secondo Tremonti, sarà legge a tutti gli effetti entro i primi giorni di agosto. Il superministro ha infine dichiarato, non senza un velo di polemica nei confronti di coloro che definiscono recessiva la manovra, che "la crescita non dipende da un atto, non ha un momento istantaneo, ma deriva dall'azione collettiva di tutti. A differenza del bilancio, che dipende da un Governo e da una legge".
SACCONI SULLE PENSIONI- Per quanto riguarda la faccenda pensioni per le quali il governo ha in cantiere di aumentare età e requisiti, il Ministro Sacconi, in mattinata, aveva parlato di una possibile retromarcia da parte dell'esecutivo. "Siamo apertissimi a discuterne, come abbiamo detto da subito" aveva promesso il Ministro del Welfare.