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Deficit / PIL al 2,4%

Manovra, Di Maio: “Per la prima volta diamo ai poveri e non alle banche”

Il vicepresidente del Consiglio, Luigi Di Maio, torna a parlare della legge di bilancio: “Sono anni che si fanno manovre contro i cittadini e a favore delle banche in deficit. Per una volta che il deficit lo si fa per dare ai più deboli, sono tutti pronti a criticare”, commenta il ministro del Lavoro.
A cura di Stefano Rizzuti
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Il vicepresidente del Consiglio, Luigi Di Maio, torna a parlare della nota di aggiornamento al Def, approvata dal Consiglio dei ministri all’unanimità, e delle misure comprese nella legge di bilancio che porteranno il deficit italiano al 2,4% per tre anni. Di Maio, però, non si sofferma solo sul reddito di cittadinanza, sull’avvio della flat tax e sull’inizio del superamento della legge Fornero annunciati con la nota di aggiornamento al Def, ma anche su aspetti più generali: “Oltre 2.300 miliardi di debito pubblico creato proprio dagli stessi che ora hanno pure la faccia di parlare. Sono anni che si fanno manovre contro i cittadini a favore delle banche in deficit. Per una volta che il deficit lo si fa per dare ai più deboli, sono tutti pronti a criticare”.

Di Maio in una nota sulla futura legge di bilancio aggiunge: “Inoltre questo debito sarà ripagato dalla maggior crescita. E una task force di mani di forbici si dedicherà a tagliare dal bilancio tutte le spese inutili riducendo il debito”. Il vicepresidente del Consiglio lancia anche un messaggio alle opposizioni: “Abbiamo oltre il 60% di consenso nel Paese. Fatevene una ragione, non governate voi e la volontà è del popolo non dei burocrati”. Infine, Di Maio rassicura il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che oggi ha ricordato che la Costituzione prevede l’equilibrio di bilancio: “Mattarella non deve preoccuparsi. Questa manovra del popolo ha proprio la finalità di creare le condizioni per poter ridurre questo debito”.

Salvini: ‘Manovra per gli italiani, lo capiscano al Colle…’

Sulla manovra e sul messaggio di Mattarella è intervenuto anche l’altro vicepresidente del Consiglio, Matteo Salvini. Prima dicendo di condividere “il richiamo di Mattarella, ma tra cinque anni vogliamo finire con i conti pubblici a posto. Il debito pubblico diminuirà”. Poi, però, i suoi toni, durante la festa della Lega a Latina, cambiano: “Stiamo smettendo di governare il Paese da servi come ha fatto per anni la sinistra. La manovra economica stavolta la facciamo da Roma e per gli italiani. Questo lo devono capire a Bruxelles, a Berlino e anche in qualche colle di Roma…”, con chiaro riferimento al Quirinale.

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