Manovra bis, ad Arcore Pdl e Lega cercano un’intesa difficile
E' iniziato da poco il vertice ad Arcore sulla discussa manovra bis. Attorno al tavolo, oltre al Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, sono seduti Giulio Tremonti, Angelino Alfano, Fabrizio Cicchitto e Maurizio Gasparri. Presente, e non poteva essere altrimenti, anche lo stato maggiore della Lega: Umberto Bossi, Roberto Maroni e Roberto Calderoli. Bisognerà trovare un'intesa sul provvedimento di ferragosto, un'intesa che appare decisamente complicata a causa delle nuove proposte di modifica elaborate da entrambi i partiti di maggioranza.
Sul tavolo ci sarà la proposta di un aumento dell'Iva di un punto percentuale: bisognerà che Giulio Tremonti ingoi il rospo, anche perché si tratta di un'ipotesi che negli ambienti della maggioranza sta riscuotendo sempre maggior credito e sulla quale l'accordo pare ormai raggiunto. Altro nodo da sciogliere sarà il contributo di solidarietà del 10% previsto dalla manovra per chi guadagna cifre superiori ai 150.000 euro annui: Berlusconi, anche per risolvere le grane del mondo del calcio, vorrebbe abolirlo in maniera definitiva, ma su questo punto per il superministro sarà molto difficile cedere: farlo, infatti, rappresenterebbe una palese sconfitta per lui e per tutti i membri del suo staff.
Un possibile compromesso, secondo alcune indiscrezioni trapelate da ambienti vicini alla maggioranza, potrebbe essere quello di far scattare il contributo di solidarietà solamente per redditi superiori ai 200.000 euro annui. Da analizzare anche la proposta di Calderoli di tassare i patrimoni superiori al milione e mezzo di euro: in questo caso, però, la resistenza da vincere sarà quella di Berlusconi che avrebbe definito la possibile misura come "comunista". Quello che è certo, però, è che la manovra non toccherà le pensioni: la Lega, dopo averlo ripetuto per settimane, oggi ribadirà il suo veto.
Insomma si tratterà di mediare diversi interessi, molto difficili da conciliare. E bisognerà fare tutto da soli, anche perché le opposizioni continuano a ripudiare la manovra bis e perché ora neanche Casini è più disposto a collaborare: ‘Manca qualsiasi riforma strutturale, e i tagli ai costi della politica naufragano nella demagogia. Le Province andavano abolite senza esitazione, invece ha vinto la vecchia politica del rinvio. Ma cosa dovremmo votare?" ha dichiarato il leader dell'Udc.
Intanto, mentre ad Arcore è in scena il vertice tra Pdl e Lega, 800 sindaci sono in piazza a Milano per protestare contro l'accorpamento dei comuni con meno di 1000 abitanti e contro i tagli agli enti locali previsti dalla manovra bis. Una piccola anticipazione dello sciopero generale del 6 settembre proclamato dalla Cgil.