Manifestazioni in tutta Italia per l’1 maggio: i rider scendono in piazza
Per la festa del 1 maggio sono tanti i cortei e le manifestazioni che si tengono oggi in Italia per denunciare la situazione dei tanti disoccupati e per accendere i riflettori sui tanti lavoratori precari. E quest'anno si fa sentire la protesta dei rider, i fattorini che scendono in piazza per chiedere più diritti e condizioni economiche adeguate.
Migliaia di persone sono scese per le strade a Torino. Ad aprire il corteo la sindaca Chiara Appendino, il presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino, il presidente del consiglio regionale Nino Boeti e i sindaci di alcuni comuni del circondario, seguiti da sindacati e associazioni. Torino è una delle piazze d'Italia in cui, per la prima volta, tra i precari dell'Università, sono presenti diversi fattorini delle piattaforme digitali Deliveroo, Foodora e JustEat, che effettuano in bicicletta le consegne a domicilio di pizze e sushi. A chiudere il corteo uno striscione che recita "Si sta meglio senza governo". "Precari, sfrattati, studenti in alternanza scuola-lavoro – affermano i centri sociali – sono la nuova classe operaia".
"Dopo la sentenza con cui il tribunale di Torino ha respinto il ricorso dei rider di Foodora, stiamo valutando, se ci sarà il ricorso in appello, di costituirci parte in causa come Regione Piemonte per dare un segnale. Su questi temi ci deve essere un ripensamento", ha detto il presidente Sergio Chiamparino – "La presenza dei rider in piazza – ha aggiunto – mi auguro sia l'inizio di un avvicinamento al movimento sindacale, che deve essere sempre più attento ai cambiamenti del mondo del lavoro".
Anche a Bologna si sono dati appuntamento i ciclofattorini: "Ad esser precari ci sarebbe poco da esser felici, ma abbiamo deciso di fermarci, non pedalare e goderci questa giornata perché siamo stanchi di essere invisibili", fanno sapere dal sindacato autonomo Riders Union. Il mese scorso, insieme all’amministrazione comunale e alle sigle sindacali, hanno sottoscritto una Carta dei diritti. I rider hanno organizzato in città la "May Day Parade" contro la schiavitù dell’algoritmo, perché, spiegano, il precariato non è solo quello di chi corre in bici per consegnare una pizza, ma è ormai una "malattia" diffusa.
Anche a Milano i lavoratori delle consegne a domicilio, che rappresentano la forza lavoro della gig economy, si sono fermati per un giorno, disconnettendosi dalle app: "Non metterti a disposizione, togli la geolocalizzazione e vieni in corteo vestito da fattorino", questo è l'invito del collettivo milanese Deliveroo Strike Raiders, che dà appuntamento davanti alla Stazione centrale di Milano alle 14.30. "Prenota il turno e sloggati all’ultimo momento con una scusa o rifiuta tutte le consegne oppure mangiati gli ordini dicendo che si sono compromessi durante il trasporto". Una mobilitazione in piena regola.
L'iniziativa di Possibile
"Il Primo Maggio di quest'anno sarà per noi particolarmente orientato sulle richieste dei riders, lavoratori che finora non hanno ottenuto una benché minima tutela. Alle manifestazioni in programma nelle principali città italiane i militanti di Possibile distribuiranno il menù dei diritti, una brochure informativa con le questioni da affrontare, che a sua volta potrà essere inserita nelle consegne fatte a casa e negli uffici. È uno strumento utile alla sensibilizzazione sul tema e alla battaglia sulla regolamentazione della Gig economy". Lo dichiara Giuseppe Civati, fondatore di Possibile, rilanciando l’iniziativa della campagna giustapaga.it, coordinata da Davide Serafin, che proseguirà nelle prossime settimane.
Il "Menù", che verrà distribuito oggi, contiene un elenco delle principali richieste fatte dai fattorini, suddivise in quindici punti, tra cui la necessità che questi lavoratori ottengano una retribuzione adeguata, in mancanza di un contratto collettivo di riferimento, (la retribuzione minima indicata è di 7 euro). Ma si fa riferimento anche ai turni, che devono essere concordati dall'azienda insieme ai lavoratori, raccogliendo le loro disponibilità, tenendo conto anche delle esigenze di riposo settimanale; e poi c'è la questione del diritto alla disconnessione, e cioè l'inizio del turno di lavoro deve coincidere con il log in sulla app; e viene esplicitato il diritto dei ciclofattorini ad associarsi, riconoscendo le nascenti organizzazioni e dando ricevimento ai loro rappresentanti; non meno importante è la questione della privacy: le applicazioni non possono avere accesso alla rubrica del telefono del lavoratore, né ai dati conservati sul telefono (memoria interna ed esterna, scheda SIM) se non per il loro specifico e stretto funzionamento.
Manifestazione nazionale Cgil Cisl e Uil a Prato
A Prato si sfila per le strade per chiedere più sicurezza: in città si tiene la manifestazione nazionale di Cgil, Cisl e Uil per celebrare appunto il Primo maggio e la festa dei lavoratori. Ad accompagnarla è lo slogan "Sicurezza: il cuore del lavoro", che apre anche il corteo dei lavoratori, al quale partecipano i segretari generali delle tre confederazioni, Susanna Camusso, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo. Il corteo si fermerà in piazza del Duomo dove, dal palco, ci saranno gli interventi dei tre leader sindacali. La città di Prato, spiegano i sindacati, "rappresenta un'importante e simbolica realtà industriale dove il tema della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro è fortemente sentito". Prima della manifestazione nazionale, Camusso, Furlan e Barbagallo si sono recati al cimitero monumentale di Marcognano, in una frazione del comune di Carrara, per deporre una corona al monumento ai caduti sul lavoro e ricordare la tragedia avvenuta alla cava di marmo dei "Bettogli" il 19 luglio del 1911, in cui persero la vita dieci lavoratori. Nel pomeriggio, invece, si terrà come ogni anno il concertone in piazza San Giovanni a Roma, promosso dalle tre confederazioni e organizzato da iCompany.