Maltempo sulle Dolomiti: danni per almeno un miliardo, cambiata la morfologia
"La portata del disastro causato dal maltempo è molto più ampia di quanto può sembrare. Il territorio è sconvolto e la morfologia è cambiata. E' un altro volto". Sono le parole di Roberto Padrin, presidente della Provincia di Belluno e sindaco di Longarone, che per quanto riguarda i danni economici stima si aggirino intorno al miliardo di euro, anche se quelli che oggi fanno più male sono altri numeri, i tre morti e 300 sfollati: "Siamo ancora in piena emergenza – aggiunge Padrin – ci vogliono ancora giorni di lavoro per vedere un po' di normalità. Lunedì scorso erano oltre 130 mila le famiglie senza corrente e acqua calda, ora siamo scesi a 18 mila perché abbiamo posizionato circa 200 generatori nel bellunese". Il presidente della Provincia di Belluno sottolinea comunque come, nonostante i danni siano stati ingenti, "abbiamo salvato tantissime vite. Una comunicazione costante tra social e giornali, scuole chiuse e altre chiusure preventive".
Tra le aree maggiormente colpite la Valle del Lucano, colpita prima da un incendio poi dal maltempo, ma la situazione è drammatica ance in Trentino, dove si stima siano caduti 300mila alberi e dove a subire un duro colpo sono state anche le infrastrutture: reti elettriche distrutte, ponti crollati, acquedotti danneggiati e tetti scoperchiati. Pioggia e vento hanno rimesso in movimento la frana di circa 4 milioni di metri cubi del Tessina (Alpago).
"La situazione è difficilissima – insiste Padrin – ma non molliamo. Non è nella nostra indole, ci siamo subito rimboccati le maniche per ripartire immediatamente. Un ringraziamento doveroso a tutta la macchina dei soccorsi, prefetto, Regione, Provincia, Protezione civile, tutti i professionisti e volontari. Un sentito grazie anche alla squadre da fuori e tutti quelle persone solidali verso il Veneto, ennesima dimostrazione che l'Italia in questo senso non ha eguali".