Maltempo, a Palermo è strage di bambini: Rachele, Federico e Francesco tra i morti di Casteldaccia
La Sicilia piange le vittime del maltempo, che si è abbattuto con forza nelle utlime ore su tutta l'isola. Le situazioni più gravi sono al momento registrate in provincia di Agrigento, dove i vigili del fuoco stanno recuperando i corpi di una coppia di cittadini tedeschi travolti da un torrente esondato, ma soprattutto a Palermo, dove 10 persone sono morte a causa dell'allerta meteo. Di queste, 9 appartengono a due famiglie che si trovavano insieme in una villetta a Casteldaccia per festeggiare il ponte di Ognissanti, ma la furia dell'acqua del fiume Milicia non ha dato loro scampo. A perdere la vita sono stati anche tre minori: la più piccola, Rachele Giordano, aveva solo 1 anno, ed è deceduta insieme alla mamma Stefania, 32 anni, e al fratello maggiore, Federico, 15 anni.
Quest'ultimo ha tentato l'impossibile pur di salvare la sorellina. E' salito su un letto e ha preso la Rachele ha detto al papà: "La tengo io", ma non ce l'ha fatta. Il loro papà, Giuseppe, è riuscito a sopravvivere per miracolo: trascinato fuori dalla villetta dal fango, è riuscito a salvarsi aggrappandosi ad un albero. Così come lo zio Luca Rughoo, che proprio quando l'acqua ha travolto l'abitazione nella serata tra sabato 3 e domenica 4 novembre, era uscito a fare la spesa con la nipote Asia, 13 anni. Stavano andando a comprare dei dolci per la festa. Purtroppo, però ora piange il figlioletto Francesco, 3 anni, la moglie Monia Giordano e la mamma Nunzia Flamia. "Mio figlio era il mio cuore, tutto per me", ha detto con la voce rotta dal pianto e dalla disperazione, mentre i vigili del fuoco ancora erano al lavoro per cercare di recuperarne i corpi. Le altre vittime fanno parte della stessa famiglia: nonni, genitori e figli sono annegati nei locali invasi dalla piena del Milicia, ingrossato dalle piogge.
Intanto, la procura di Termini Imerese ha annunciato l'apertura di un fascicolo relativo alla tragedia di Casteldaccia. Come ha sottolineato il procuratore Ambrogio Cartosio, è ancora tutto da valutare. Stiamo accertando se gli edifici interessati dalla piena del fiume Milicia siano stati costruiti nel rispetto delle leggi e con le concessioni necessarie. Da primissime valutazioni, però, fatte sorvolando la zona, alcune costruzioni sembra siano molto più vicina all’alveo dei 150 metri di rispetto imposti dalle norme".