Malasanità: la procura apre un’inchiesta su tutti i pronti soccorso di Roma
In seguito alle polemiche sull’ospedale San Camillo di Roma, la procura ha aperto un’inchiesta su tutti i reparti di pronto soccorso situati nella Capitale. Gli ospedali saranno oggetto di un’indagine, il fascicolo è senza ipotesi di reato e senza indagati, ma il caso dei malati curati a terra al San Camillo ha lanciato l’allarme per tutti le altre strutture. Sul sito del Pd del Lazio erano apparse le foto che testimoniano la drammatica situazione in cui versa uno dei più grandi nosocomi della Regione. Ignazio Marino, senatore Pd e presidente della Commissione d’inchiesta sul Servizio sanitario nazionale, ha parlato di una “politica di soli tagli che ha portato all'eliminazione di 2.500 posti letto”. Il segretario dell’associazione medici dirigenti Anaao San Camillo, Bruno Schiavo, è sconvolto perché "vengono meno principi inalienabili quali, il diritto all’assistenza, il diritto a un’assicurazione sicura, diritti che devono essere accompagnati con il rispetto della dignità della persona, di chi lavora e di chi è assistito”.
Allarme malasanità negli ospedali di Roma – Il senatore Marino ha diffuso, nel dettaglio, un dato allarmante, per i maggiori nosocomi della città. Nel 2011, infatti, le persone accolte al San Camillo sono state 63mila, contro i circa 900 posti letto presenti. L’ospedale Sandro Pertini, invece, ha assistito 78mila persone, a fronte dei 342 posti letto di cui si dispone. Sempre nel 2011, il Sant’Eugenio ha curato, al pronto soccorso, 59mila persone, pur avendo solo 339 posti, e il San Giovanni è stato raggiunto da 68mila persone, contro i 659 posti letto a disposizione. Il capogruppo del Pd alla Regione, Esterino Montino, è stato tra i primi a denunciare una situazione che “ha superato il limite della vergona”. Il personale del San Camillo è in agitazione da giorni, e sul posto sono presenti varie sigle sindacali di medici pronti a presentare denuncia per omissione di atti d’ufficio, disastro colposo e interruzione di servizio pubblico d’emergenza. L’unica voce fuori dal coro è quella del direttore generale del San Camillo, Aldo Morrone, che ha dato "la totale disponibilità alla Procura di essere ascoltato”, e si è detto “pronto a collaborare a 360 gradi”. Morrone, però, specifica: “Non ci sono assolutamente i problemi denunciati nei giorni scorsi. Le persone che in centinaia scelgono ogni giorno quest'ospedale lo fanno anche per la professionalità dei medici e delle strutture che dispone. Rispetto alla sanità nordamericana, i livelli di mortalità in quest'ospedale nei casi di trauma e choc grave sono più bassi”.