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Opinioni

Ma su Casa Pound cosa ha detto di strano Beppe Grillo?

Hanno fatto molto discutere alcune affermazioni di Beppe Grillo in merito alla “condivisione” di alcuni temi fra Movimento 5 Stelle e Casapound Italia. A torto. Perché la vicinanza fra i movimenti è un dato di fatto. E Grillo non vuole sdoganare l’estrema destra italiana, quanto piuttosto…
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Grillo-Casapound

L'occasione dell'incontro è abbastanza insolita: la fila per la presentazione dei simboli per le liste delle politiche al Viminale (che riserverà brutte sorprese proprio a Grillo). Un'attesa che mette faccia a faccia Beppe Grillo e Simone Di Stefano, rappresentante di Casa Pound Italia, organizzazione che si presenterà per la prima volta alle elezioni politiche. Ne nasce un piccolo confronto, con Grillo che subito glissa sull'antifascismo del Movimento 5 Stelle: "Questo è un problema che non mi compete. Questo Movimento è ecumenico. Se un ragazzo di Casapound ha i requisiti per entrare nel Movimento 5 Stelle, ci entra". Di lì il passo per una "convergenza" su alcuni temi è breve, politica economica ed ambientale in primis. "Su alcuni concetti non possiamo non essere d'accordo, anche voi avete alcune idee condivisibili, altre meno": dichiarazioni che hanno scatenato una ridda di polemiche, con centinaia di prese di posizione, reazioni rabbiose, scomuniche e commenti inferociti (anche sul blog del capo politico del Movimento).

In breve, poi, si è arrivati ad ipotizzare una convergenza, addirittura un'alleanza, fra 5 Stelle e Casapound. Con un triplo salto carpiato che ha finito con il far passare in secondo piano quella che è la vera chiave di lettura delle dichiarazioni di Grillo. La convergenza sui temi e la coincidenza del bacino elettorale. Perché non ha alcun senso scandalizzarsi per l'apertura (che poi apertura non è, va riconosciuto) ai fascisti del Terzo millennio: del resto, tolta la pregiudiziale ideologica (in linea con le basi teorico – politiche del Movimento), non può esserci alcun ostacolo ad un dialogo sui temi con Casa Pound. Per inciso, chi scrive considera impossibile scindere proposta politico – programmatica da impostazione ideologica, ma non è una chiave di lettura adatta ad un movimento che proclama fin dalla sua nascita la "morte delle ideologie e la fine della distinzione fra destra e sinistra". Certo, più di una volta Grillo aveva respinto al mittente le critiche di proto-fascismo, addirittura presentandosi come argine a formazioni xenofobe anche in Italia, ma è innegabile che la sua comunicazione risenta da tempo di un certo tipo di influenze (la traversata dello Stretto ed il manifesto dello tsunami tour sono esemplificativi…).

Ma, tornando a noi, non si può prendere qualche sparuta frase di Grillo come uno sdoganamento sostanziale di Casa Pound. Perché non è quello l'obiettivo del capo politico del Movimento. E soprattutto perché, lo ripetiamo, non c'è nulla di nuovo, niente di cui stupirsi. Ne parlavamo solo qualche mese fa in relazione al collante dello "spontaneismo" che, come notava Gotor, si basa "sull'atto dimostrativo, sullo sfogo, sulla reazione imprevedibile, intese come prova di apprezzabile e legittima autenticità, con il valore della sincerità che ha preso il posto tradizionalmente occupato dalla verità". Ed è questo straordinario collante che ha influenzato la comunicazione e la proposta politica di Grillo:

"Un messaggio spesso contraddittorio e venato di autoritarismo e superficialità. Perché la “spontaneità” non basta, ma soprattutto finisce con il rendere le “regole” impicci dai quali liberarsi, vincoli stringenti rispetto a valutazioni soggettive che si pretendono universali e sulle quali non vi può essere confronto né discussione. E persino il dibattito interno perde di valore (vedi il caso del permesso di soggiorno agli immigrati, della “pubblicità dei compensi”, dei diktat del capo e via discorrendo), finendo con l'essere considerato alla stregua di una seccatura, di un feticcio da sacrificare in nome di una pretesa rivoluzione".

Insomma, non può esserci scandalo nelle parole di Grillo, proprio perché (lo ripetiamo) depurate da valutazioni di tipo ideologico e rivolte a quell'ampio bacino di consenso che è la forza del Movimento (ed in minima parte di Casa Pound). Tra i delusi e gli incazzati della politica, tra gli indifferenti e i qualunquisti, tra gli anti-europeisti ed i pasdaran della polemica anti-casta, in primo luogo. Ma anche fra i tanti cittadini stanchi di una politica sempre uguale a se stessa, ancora una volta costretti ad un referendum su Silvio Berlusconi e sostanzialmente privati della sovranità decisionale. È questo che interessa a Grillo: essere la sola voce di questo complesso ed eterogeneo gruppo di cittadini. Altro che alleanza con Casa Pound…

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A Fanpage.it fin dagli inizi, sono condirettore e caporedattore dell'area politica. Attualmente nella redazione napoletana del giornale. Racconto storie, discuto di cose noiose e scrivo di politica e comunicazione. Senza pregiudizi.
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