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M5S: “Vogliamo tutta la verità sui contatti tra Ong e scafisti”. Cei: “Accuse Vergognose”

Il Movimento 5 Stelle torna a chiedere chiarezza sulle organizzazioni non governative impegnate nel salvataggio dei migranti nel Mar Mediterraneo: “Vogliamo tutta la verità sul ruolo delle Ong nelle operazioni di salvataggio dei migranti nel Mar Mediterraneo. Non vogliamo fare di tutt’erba un fascio, vogliamo chiarezza e trasparenza, anche a tutela del lavoro di quelle ONG che da anni contribuiscono con sacrificio e dedizione a salvare vite umane nel Mediterraneo”, annunciando di aver presentato un’interrogazione alla Commissione Europea.
A cura di Charlotte Matteini
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Non accenna a placarsi la polemica sul presunto lato oscuro delle organizzazioni non governative che si occupano di salvare le vite dei migranti nel Mar Mediterraneo. Pochi giorni fa, dal Blog, fu lo stesso Beppe Grillo a lanciare delle pesanti accuse, chiedendo quale fosse il reale ruolo delle Ong, da chi fossero finanziate e per quale motivo avessero così interesse a traghettare migranti recuperati vicino alle coste libiche in Italia. A rincarare la dose è intervenuto il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio che, condividendo il post di Grillo, ha definito le barche delle Ong dei "taxi del Mediterraneo", rinfocolando ulteriormente la polemica. Luigi Di Maio si è in seguito duramente scontrato con lo scrittore Roberto Saviano, definendolo ipocrita: "Le organizzazioni non governative sono accusate di un fatto gravissimo, sia dai rapporti Frontex che dalla magistratura, di essere in combutta con i trafficanti di uomini, con gli scafisti, e addirittura, in un caso e in un rapporto, di aver trasportato criminali. Vogliamo vederci chiaro, sapere chi le finanzia e a chi dice che in questo momento è inopportuno attaccarle, a Saviano e agli altri, dico che fanno parte di quella schiera di ipocriti che ha sempre finto di non vedere il business dell'immigrazione".

Nel corso della serata sul Blog di Beppe Grillo è apparso un altro post dedicato alla questione, a firma della europarlamentare Laura Ferrara, intitolato "Verità sulle Ong". Nel post della Ferrara si legge: "

Vogliamo tutta la verità sul ruolo delle Ong nelle operazioni di salvataggio dei migranti nel Mar Mediterraneo. Non vogliamo fare di tutt'erba un fascio, vogliamo chiarezza e trasparenza, anche a tutela del lavoro di quelle ONG che da anni contribuiscono con sacrificio e dedizione a salvare vite umane nel Mediterraneo. Durante una audizione presso la Commissione Schengen, il Procuratore di Catania Carmelo Zuccaro, ha detto: "a partire dal settembre-ottobre del 2016, abbiamo registrato un improvviso proliferare di unità navali di queste ONG, che hanno fatto il lavoro che prima gli organizzatori svolgevano, cioè quello di accompagnare fino al nostro territorio i barconi dei migranti (…) Abbiamo cercato di capire come si potessero affrontare costi così elevati senza disporre di un ritorno in termine di profitto economico".

Secondo il direttore di Frontex, Fabrice Leggeri, alcune ONG sarebbero direttamente in contatto con uomini libici in uniforme che non sono però Guardie di Frontiera libiche. Vogliamo sapere chi sono? Chi le finanzia? Se collaborano con gli scafisti, se il loro lavoro, anche indirettamente, alimenta il business dei trafficanti di esseri umani, perché scelgono sempre le coste italiane come approdo finale e non le più vicine coste maltesi o tunisine.

Proseguendo, l'eurodeputata sostiene si aver posto numerose domande relative alla questione direttamente alla Commissione europea. "Il rapporto "Risk Analysis for 2017″, curato dall'agenzia europea Frontex, parla chiaro: tutte le parti coinvolte nelle operazioni SAR nel Mediterraneo Centrale (navi EUNAVFOR Med /Frontex/ONG,/Guardia Costiera) apparentemente aiutano, anche se involontariamente, i criminali dediti al traffico di esseri umani a realizzare con successo il loro modello di business. Secondo i dati di UNHCR e dell'OIM i morti in mare negli ultimi anni sono aumentati e questo nonostante la loro presenza".

Queste le domande che abbiamo posto alla Commissione europea nell'interrogazione:

1) se le ONG coinvolte nelle operazioni Sar nel Mediterraneo, vicino alle coste libiche, rispettano le norme internazionali e perché scelgono sempre le coste italiane come approdo finale.

2) se il lavoro delle ONG favorisce anche indirettamente il business dei trafficanti di esseri umani.

3) quali sono le fonti che consentono il finanziamento delle attivitá di salvataggio delle ONG.

L'Europa è un fantasma. Se vi fossero vie legali d'accesso all'UE, così come il MoVimento 5 Stelle ha sempre chiesto, questi dubbi e queste problematiche non si porrebbero neppure. Il salvataggio, l'assistenza e il soccorso dei migranti che attraversano il Mar Mediterraneo non può essere delegato a privati, tanto più se le loro operazioni di coordinamento e le loro fonti di finanziamento restano poco trasparenti. Il MoVimento 5 Stelle vuole INASPRIRE LE PENE PER I MERCANTI DI UOMINI e considerare gli scafisti al pari degli omicidi con arresto immediato e sequestro dei mezzi di trasporto, imbarcazioni o tir.

Nel corso della giornata, le organizzazioni non governative hanno duramente protestato e definito le accuse mosse "vergognose". Medici Senza Frontiere si è dichiarata "indignata" per gli attacchi alle Ong che soccorrono i migranti in mare. "Le accuse contro le Ong in mare sono vergognose, ed è ancora più vergognoso che siano esponenti della politica a portarle avanti, attraverso dichiarazioni false che alimentano l’odio e discreditano Ong che hanno come unico obiettivo quello di salvare vite”, ha detto Loris De Filippi, presidente di Msf. "È una polemica strumentale che nasconde le vere responsabilità di istituzioni e politiche, che hanno creato questa crisi umanitaria lasciando il mare come unica alternativa e hanno fallito nell’affrontarla e nel fermare il massacro. Se ci fossero canali legali e sicuri per raggiungere l’Europa, le persone in fuga non prenderebbero il mare e si ridurrebbe drasticamente il business dei trafficanti. Se ci fosse un sistema europeo di aiuti e soccorsi in mare non ci sarebbe bisogno delle Ong”.

Dello stesso avviso è Save the Children, che ha sottolineato l'infondatezza delle accuse mosse. "Il 2016 è stato l’anno in cui nel Mar Mediterraneo si è registrato il più alto numero di morti in mare, oltre 5.000 e il 2017 potrebbe essere peggiore. Sono già 962 le persone che hanno perso la vita dall’inizio dell’anno e per questo motivo è necessario continuare le operazioni di ricerca e salvataggio in mare, fino a quando non verranno introdotto vie alternative e sicure per consentire ai migranti di raggiungere l’Europa".

"Le operazioni della nave di Save the Children avvengono sotto il coordinamento della Guardia Costiera italiana, e respingiamo con forza ogni accusa della più minima connessione con i trafficanti. La Vos Hestia opera solo in acque internazionali e non è mai entrata in acque libiche. Nei giorni scorsi il Procuratore di Catania che sta indagando sulle operazioni delle ONG ha chiaramente specificato che Save the Children non è tra le organizzazioni il cui operato desta sospetti e preoccupazione. La stessa posizione è stata espressa pubblicamente da alcuni membri della Commissione Difesa del Senato che stanno svolgendo un’indagine conoscitiva sullo stesso tema e che nei giorni scorsi, dopo aver avuto modo di ascoltare anche Save the Children, hanno dimostrato apprezzamento per l’attività dell’organizzazione”.

A difendere le organizzazioni non governative impegnate a salvare le vite dei migranti in fuga nel Mar Mediterraneo interviene anche la Conferenza episcopale italiana, che si scaglia contro il Movimento 5 Stelle: "Credo che queste accuse abbiano dietro una visione ipocrita e vergognosa di chi non vuole salvare in mare persone in fuga. Voltare la faccia dall'altra parte o puntare il dito contro le organizzazioni internazionali, che stanno dando una grossa mano nel salvataggio in mare nel Mediterraneo, credo che sia un'operazione da condannare. È necessario, invece, portare la coscienza europea a rafforzare i canali umanitari", ha spiegato il direttore della Fondazione Migrantes della Cei, monsignor Giancarlo Perego, in un'intervista al Tg2000.

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