M5S, vertice tra Grillo, Di Maio e Casaleggio: il ‘restyling’ parte dai territori
Presto ci sarà una nuova consultazione online per gli iscritti al M5S, per rinnovare alcuni principi cardine. Beppe Grillo, Luigi Di Maio e Davide Casaleggio si sono incontrati oggi sulla terrazza dell'Hotel Forum di Roma per mettere a punto un piano per riorganizzare il M5S, dopo la sconfitta elettorale dell'Abruzzo, visto che il malcontento dentro e fuori dal Movimento, ha costretto i vertici a una riflessione. A dare preoccupazione sono soprattutto i ‘dissidenti', che sarebbero pronti a votare sì in Senato per il caso Diciotti. Non si può far finta di non vedere quel 41% di iscritti che sulla piattaforma Rousseau hanno votato a favore di processo a Salvini, e che non si sono sentiti rappresentati dal voto della Giunta del Senato. Fare un punto adesso è ancora più urgente, con l'approssimarsi di nuovi appuntamenti elettorali, come l'elezioni in Abruzzo di domenica 24 febbraio.
La prima ristrutturazione urgente è richiesta nei territori, dove il M5S ha ottenuto sempre scarsi risultati, rispetto a quelli delle politiche. Anche in questo caso verrà consultata la base su Rousseau. Si partirà da una proposta generica, per poi procedere con quesiti sempre più specifici sul nuovo assetto del Movimento, partendo dalla regola del limite dei due mandati. E la svolta sembra ormai imminente: "Abbiamo pranzato insieme e conveniamo tutti che ci sia bisogno di un'organizzazione del Movimento sia a livello nazionale che a livello locale in modo tale da essere competitivi anche alle amministrative", ha fatto sapere Di Maio, per il quale "a livello amministrativo di Comuni e di Regioni dobbiamo essere più competitivi". Dunque, "inizieremo una discussione con i nostri iscritti sia sull'organizzazione sia su alcune regole che riguardano i consiglieri comunali". La base sarà dunque probabilmente chiamata a decidere con un voto ad hoc sulla piattaforma Rousseau sulla possibilità di derogare al limite dei due mandati intanto per quanto riguarda i consiglieri comunali.
Beppe Grillo ha smentito ancora una volta un raffreddamento dei suoi rapporto con Di Maio. "Pace fatta? Non c'è mai stato alcun bisticcio", ha dichiarato ai giornalisti lasciando l'albergo, dove è solito alloggiare. Ieri il Garante aveva detto: "Di Maio ha solo 32 anni ci vuole un pò di pazienza".
Nonostante i senatori ‘dissidenti' continuino a far sentire la propria voce, come la pentastellata Elena Fattori, ospite di Otto e Mezzo su La7, che ha ribadito che il voto in Aula sul caso Diciotti dovrà "essere un voto di coscienza". Di Maio ha minimizzato: "Io non ho notizia di voti in dissenso. È chiaro che se si decide su una linea, sono contento se sento dei parlamentari dire che si adegueranno. Anche io a volte sono stato in minoranza ma mi sono adeguato a votare perché quello è un momento di unione". E a chi, dopo il vertice, gli ha ricordato il risultato della consultazione su Rousseau, il vicepremier ha risposto così: "Io non credo che si debba usare questo risultato con discorsi alla Cirino Pomicino della Prima Repubblica. Presto ci sarà un'altra votazione e le percentuali non saranno le stesse".