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M5s: “Non faremo alleanze né prima né dopo il voto”

L’accordo sulla legge elettorale sembra essere ancora lontano. A margine dell’incontro con la delegazione del Pd alla Camera, l’onorevole Roberto Fico ha dichiarato che il Movimento 5 Stelle ha avanzato la propria proposta, intenzionato a non cedere di un millimetro: “L’incontro con il Pd? È andato come doveva andare. È stato cordiale, distaccato. Abbiamo presentato la legge con impianto tedesco che abbiamo proposto al voto degli iscritti. Abbiamo portato ciò che è uscito dal blog. Non ci muoviamo da lì. Noi non facciamo alleanze né prima né dopo”.
A cura di Charlotte Matteini
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Molti commentatori politici sostengono che questa potrebbe essere la settimana decisiva per la legge elettorale, ma stando al risultato del primo incontro tra il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle sembra invece ancora lontano l'accordo. A chiedere un'intesa trasversale è il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha invitato il Pd a trovare un definitivo accordo sulla legge elettorale con le altre forze politiche per permettere al Paese di uscire dall'impasse in cui si trova ormai da mesi. Dalla sentenza della Consulta dello scorso gennaio, che ha parzialmente bocciato l'Italicum, la discussione sulla legge elettorale si è sostanzialmente arenata. Solo poche settimane fa il Partito Democratico ha dapprima proposto l'adozione del sistema tedesco con qualche correttivo, per poi presentare in commissione il "Rosatellum". Forza Italia da sempre predilige un sistema elettorale di tipo proporzionale, per mantenere la rappresentatività parlamentare a discapito però della governabilità, mentre il Pd è passato dal sostenere il sistema maggioritario ad accettare il compromesso del proporzionale. Il Movimento 5 Stelle ha invece sottoposto il quesito ai propri iscritti e, una volta ottenuto il responso, ha dichiarato di essere favorevole al proporzionale di stampo tedesco, a patto però che si vada al voto il prima possibile, idealmente già il prossimo 10 settembre, ovvero 4 giorni prima che scatti la pensione parlamentare per gli onorevoli eletti nel 2013.

In questo scenario, dunque, si stanno svolgendo i colloqui tra le varie forze parlamentari allo scopo di raggiungere il necessario accordo per procedere all'approvazione in tempi brevi della nuova legge elettorale. A margine dell'incontro tra Pd e M5S, il capogruppo dem Ettore Rosato ha sostenuto che il colloquio avesse avuto esito positivo, ma a giudicare dal comunicato diffuso dal Movimento 5 Stelle sembra invece ancora lontana l'intesa: "Abbiamo consegnato la nostra proposta di legge elettorale, così come votata dagli iscritti del Movimento 5 Stelle. Il nostro obiettivo è quello di evitare che i partiti partoriscano l'ennesima legge incostituzionale, dopo il Porcellum e l'Italicum. Adesso chiediamo a tutte le altre forze di assumersi le loro responsabilità davanti ai cittadini. Se lo faranno seriamente, in breve tempo, potremo finalmente dare al paese, dopo quasi dodici anni, una legge elettorale rispettosa della Costituzione", hanno invece dichiarato i 5 stelle attraverso una nota stampa congiunta.

"L'incontro con il Pd? È andato come doveva andare. È stato cordiale, distaccato. Abbiamo presentato la legge con impianto tedesco che abbiamo proposto al voto degli iscritti. Abbiamo portato ciò che è uscito dal blog. Non ci muoviamo da lì. Noi non facciamo alleanze né prima né dopo", ha spiegato in seguito l'onorevole pentastellato Roberto Fico ai cronisti.

Renzi dal duo canto rilancia alcuni paletti al sistema tedesco.  "La legge elettorale della Germania non è la mia preferita, anzi. Tuttavia in queste ore molti partiti tra quelli che hanno sostenuto il no al referendum la stanno indicando come proposta al Paese" scrive infatti il segretario del Pd  nella sua e-news affronta il tema della legge elettorale, aggiungendo: "Il Pd non ha i numeri da solo. Ma se dobbiamo andare sul modello tedesco che sia tedesco anche nella soglia di sbarramento al 5 per cento (così da limitare il numero dei partitini in Parlamento). E che ci siano i nomi sulla scheda: voglio sapere almeno il nome e il cognome di chi voto".

La posizione di Renzi sulle soglie rischia però di rompere l'alleanza con Alfano che si dice distante dalle posizioni Dem. "Le posizioni sono distanti sia sul tema della legge elettorale e sia sul tema della durata della legislatura. Sarebbe stato naturale per il Pd cercare prima un accordo con il suo alleato di governo e non con le forze che sono all'opposizione" ha dichiarato infatti duramente il ministro degli Esteri, spiegando: "Ho convocato la direzione nazionale del partito il primo giugno e in quella sede prenderemo le nostre decisioni".

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