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M5S lancia l’allarme Ebola a Roma: “Italia rischia, Governo si muova in fretta”

Sul blog di Beppe Grillo un post a firma del gruppo M5S al Senato: “Preoccupanti segnalazioni da ospedale romano, personale impreparato e materiale di protezione insufficiente”.
A cura di Redazione
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Come spesso accade in questi casi, il post odierno pubblicato sul blog di Beppe Grillo è destinato a scatenare polemiche e ad alimentare lunghe discussioni. Questa volta, infatti, è il gruppo grillino al Senato della Repubblica a firmare un articolo che rilancia l'allarme Ebola, soprattutto per quel che concerne i rischi per il nostro Paese. Per la verità il titolo scelto ("Ebola a Roma?") non rende giustizia al contenuto del pezzo, ben più articolato e "ragionevole", ma questo aspetto rischia di passare in secondo piano. Infatti, nella lettura dei senatori del Movimento 5 Stelle dalla sottovalutazione della gravità dell'epidemia di ebola in corso derivano pericoli ben circostanziati, anche per il nostro Paese, considerato fra i più a rischio, proprio per il notevole flusso di migranti.

Le stime sono del resto preoccupanti ("a dicembre si potrebbe arrivare a 10mila contagi a settimana") e gli sforzi del Governo italiano sono considerati gravemente insufficienti. Così, dallo Spallanzani di Roma arrivano segnalazioni preoccupanti, relativamente a "gravi carenze nella preparazione del personale (che non faceva esercitazioni da anni) e nella quantità insufficiente del materiale di protezione". E non c'è più tempo da perdere, occorre che il Governo si attivi e apra tavolo con vertici Glaxo e informi i cittadini dei veri rischi:

"L’Epidemia del Virus Ebola, la più violenta mai registrata nella storia, ormai spaventa tutti i Paesi del mondo compresi gli Stati Uniti. Eppure i sintomi di quello che stava per succedere erano chiari: già in aprile 2014 i membri della nostra Commissione sanità avevano studiato e capito la pericolosità del virus ebola e la potenziale epidemia che stava nascendo. L’Organizzazione Mondiale della Sanità pensava si sarebbe esaurito tutto in pochi mesi con poche centinaia di morti. E invece siamo arrivati ad ottobre 2014 con 4500 morti e 9000 nuovi contagiati e le stime dicono che per dicembre arriveremo a 10.000 contagi a settimana.

Negli Stati Uniti vi sono già dei casi di contagio ed in Europa ulteriori casi, dopo quelli di Spagna e Germania, sembrano inevitabili. E intanto il Governo Italiano procede a rilento, seguendo a ruota gli altri stati per i protocolli di emergenza, ma senza introdurre nessuna misura eccezionale, né prendendo alcuna iniziativa per cercare di prevenire un possibile disastro. Il Ministro Lorenzin, riferendo al Senato in pratica ha detto che possiamo solo aspettare e sperare confidando che i protocolli vengano rispettati e che nulla vada storto in caso di italiani contagiati.

Peccato che proprio in queste ore ci arrivano delle preoccupanti segnalazioni dall’ospedale Spallanzani di Roma, uno dei due centri Italiani destinati alla gestione di una possibile emergenza Ebola. Vi sono gravi carenze nella preparazione del personale (che non faceva esercitazioni da anni) e nella quantità insufficiente del materiale di protezione!

Invece il MoVimento 5 Stelle agisce: dopo la notizia che il virus potrebbe essere contagioso anche nel periodo di incubazione (cosa che renderebbe inutili tutti i protocolli), ha deciso di organizzare un incontro con i vertici del laboratorio IRBM di Pomezia, all’avanguardia nel mondo sulla ricerca di un possibile vaccino in fase di sviluppo e di sperimentazione. Perché il Governo, dall’alto della sua posizione privilegiata, non si attiva e non cerca di aprire un tavolo con i vertici della Glaxo(proprietaria del brevetto) per ottenere un’esclusiva o almeno una convenzione per i propri operatori? Perché mentre tutti i Paesi sono in allerta, i nostri media non riportano notizie chiare e non viene fatta un’informazione sul virus Ebola ai cittadini? Per la sua posizione geografica l’Italia è uno dei Paesi più a rischio per l’Ebola. Dopo mesi passati a sottovalutare il problema non possiamo più aspettare: dobbiamo agire adesso".

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