M5S, il nuovo codice di comportamento: sanzioni slegate dall’esito dell’indagine
UPDATE Il nuovo codice di comportamento proposto dal Movimento 5 Stelle è stato approvato dagli attivisti durante la votazione svoltasi martedì 3 gennaio: "40.954 iscritti hanno partecipato alla votazione sul Codice di comportamento del MoVimento 5 Stelle in caso di coinvolgimento in vicende giudiziarie che è stato ratificato con il voto favorevole del 91% dei partecipanti, pari a 37.360 iscritti", è stato comunicato con un breve post pubblicato sul Blog di Beppe Grillo.
Con un post sul Blog di Beppe Grillo, questa mattina il Movimento 5 Stelle ha reso pubblica la bozza del codice di comportamento che i singoli portavoce eletti nel M5S dovranno rispettare in caso di coinvolgimento in vicende giudiziarie, che sarà sottoposta al voto degli attivisti iscritti al Movimento dalle 10 del mattino di domani, 3 gennaio 2017. Nel documento pubblico si legge che il codice di comportamento "ha lo scopo di garantire una condotta, da parte dei portavoce eletti, ispirata ai principi di lealtà, correttezza, onestà, buona fede, trasparenza, disciplina e onore, rispetto della Costituzione della Repubblica e delle leggi". Inoltre, gli eletti del Movimento 5 Stelle avranno l'obbligo di tenere "comportamenti eticamente ineccepibili", anche a prescindere dalla rilevanza penale degli stessi e di astenersi "da comportamenti suscettibili di pregiudicare l’immagine o l’azione politica del MoVimento 5 Stelle". In caso di eventuali procedimenti penali che dovessero riguardare uno o più eletti, il codice di comportamento prescrive l'obbligo di tempestiva comunicazione degli atti d'indagine ai vertici del Movimento e al collegio dei Probiviri, che in seguito alla notizia "compiranno le loro valutazioni in totale autonomia, in virtù e nell’ambito delle funzioni attribuite dal Regolamento del MoVimento 5 Stelle, nel pieno rispetto del lavoro della magistratura".
Secondo la bozza di regolamento del Movimento 5 Stelle, potranno essere sanzionati comportamenti ritenuti gravi dal Garante del M5S e dal Collegio dei Probiviri anche durante la sola fase d'indagine, a prescindere dall'esito del procedimento penale, qualora i comportamenti messi in atto dall'eletto siano considerati lesivi "dei valori, dei principi o dell’immagine del MoVimento 5 Stelle" e la condotta sanzionabile può anche essere indipendente e autonoma rispetto ai fatti oggetto dell’indagine.
"In qualsiasi fase del procedimento penale, il portavoce può decidere, a tutela dell’immagine del MoVimento 5 Stelle, di auto-sospendersi dal MoVimento 5 Stelle senza che ciò implichi di per sé alcuna ammissione di colpa o di responsabilità. L’autosospensione non vincola né condiziona né preclude il potere del Garante, del Collegio dei Probiviri e del Comitato d’appello di adottare eventuali sanzioni disciplinari. Tuttavia, l’autosospensione può essere valutata quale comportamento suscettibile di attenuare la responsabilità disciplinare", si legge al punto 3 del codice di comportamento.
Al punto 4, il documento interviene sulla presunzione di gravità del reato o comportamento messi in atto da un eletto del Movimento 5 Stelle sottolineando che in caso di "condanna, anche solo in primo grado, per qualsiasi reato commesso con dolo" scatterebbe l'incompatibilità a mantenere la carica elettiva. "A tal fine, sono equiparate alla sentenza di condanna la sentenza di patteggiamento, il decreto penale di condanna divenuto irrevocabile e l’estinzione del reato per prescrizione intervenuta dopo il rinvio a giudizio. E’ invece rimessa all’apprezzamento discrezionale del Garante, del Collegio dei Probiviri con possibile ricorso del sanzionato al Comitato d’appello la valutazione di gravità ai fini disciplinari di pronunzie di dichiarazione di estinzione del reato per esito positivo della messa alla prova, di sentenze di proscioglimento per speciale tenuità del fatto, di dichiarazione di estinzione del reato per prescrizione", si legge. La ricezione di un avviso di garanzia, invece, non comporterà alcuna automatica valutazione di gravità dei comportamenti, a meno che lo stesso non venga tenuto nascosto dall'eletto.