Luigi, il vigile urbano ridotto dal branco come “un bambino di un anno”
Non riconosce se stesso, non ricorda cosa è successo, non sa quanti anni ha, come si chiama e dove si trova. Non riesce a relazionarsi con il mondo, non parla, è "incapace di intendere e di volere", sembra quasi "un bambino di 1 anno". Così hanno ridotto Luigi Licari, l'ispettore della Polizia Municipale, pestato a sangue dal branco per non aver fatto passare un ciclomotore in una zona chiusa al traffico a Catania lo scorso 2 settembre. Il vigile urbano, adesso, è fuori dal coma e non è più in pericolo di vita: peccato che abbia gravissimi deficit cognitivi.
Il "miracolo" è che abbia riconosciuto moglie e figli: le uniche parole pronunciate, infatti, sono Mimma, Rosalia, Cosimo e Carlo. Per il resto il buio totale. Tende a dormire sempre, fissa il vuoto, ha un volto inespressivo e si lamenta continuamente per i dolori che lo affliggono. Una "pena immensa" la definiscono i suoi familiari che stanno vivendo mesi di angoscia.
L'ispettore ha lasciato l'Ospedale Cannizzaro di Catania per trasferirsi in un centro di riabilitazione a Cefalù, in provincia di Palermo, ad una distanza di 180 km dal capoluogo etneo. Oltre 2 ore di auto per arrivare in quella struttura, tre volte alla settimana. La domenica tutta la famiglia va a trovarlo, a sostenerlo: peccato che possa entrare solo una sola persona al dì. Spese che, ci riferiscono, sono tutte a carico dei familiari: trasferimento, vitto ed eventuale alloggio.
La famiglia può contare su uno stipendio di circa 750 euro al mese: il resto della paga dell'ispettore – circa 1400 euro – va via tra cessione del quinto, finanziamenti e mancato compenso accessorio (il vigile, non essendo in strada e non portando l'arma, non ne ha più diritto). Per aiutare la famiglia è stato aperto un conto corrente a cui potrà essere versato anche un piccolo contributo: ING BANK N.V. – IBAN: IT31 X 03475 01605 CC0011599113 intestato a Carlo Licari – causale "9175909 Un aiuto per Luigi".
Intanto Orazio Di Grazia, il giovane che ha aggredito l'ispettore, è stato arrestato con l'accusa di lesioni personali gravissime e non più di tentativo di omicidio. "Un fatto negativo, siamo convinti della volontà omicidiaria di quelle persone" tuona il fratello dell'ispettore, Matteo, che parla al plurale. Perché, a ridurre in queste condizioni Luigi Licari, è stato un branco di ragazzi e ragazze, ancora a piede libero. Con Luigi "è stato colpito lo Stato", hanno detto le massime istituzioni politiche alla famiglia del vigile urbano. Ma ancora, autore materiale a parte, di fatti se ne sono visti troppo pochi.
N.B. Rinnoviamo il nostro appello. Chiunque avesse visto qualcosa o fosse in possesso di materiale foto o video, può inviarcelo a fgiuffrida@fanpage.it. Ne daremo tempestiva comunicazione alle forze dell'ordine.