Luigi Di Maio su Matteo Salvini: “Andiamo avanti se la smette con l’estremismo di destra”
Luigi Di Maio difende il suo governo senza nascondere la criticità del momento. In un'intervista al Corriere il capo politico del Movimento 5 Stelle ha spiegato di aver chiesto più volte un chiarimento alla Lega dopo le ultime settimane di tensione, "ho fatto più appelli, appelli pubblici, ho chiesto di sederci attorno a un tavolo per discutere di salario minimo e Flat tax per ceto medio – ha continuato Di Maio – Noi ci siamo, stiamo lavorando per i cittadini". Mentre al partito guidato dal ministro dell'Interno "dico andiamo avanti ma basta con l'estremismo di destra e comportamenti da casta – ha sottolineato il vicepresidente del Consiglio pentastellato – Questi comportamenti noi li denunceremo anche dopo le Europee. Mentre quando ragioniamo sui temi concreti che interessano alla gente troviamo sempre un accordo". Dunque il ministro del Lavoro è tranquillo, ha continuato a ribadire che "il governo andrà avanti per altri 4 anni" e a Matteo Salvini ha consigliato di "non inventarsi insulti" da parte del Movimento 5 Stelle.
Per quanto riguarda il caso che ha coinvolto Armando Siri, sottosegretario leghista indagato per corruzione, una delle vicende che ha creato maggior tensione nel governo negli ultimi tempi, Luigi Di Maio ha sottolineato che "c'è poco da aggiungere, nella stessa inchiesta c'erano anche persone legate ad ambienti mafiosi, il governo non poteva essere macchiato da questa vicenda. Se la Lega avesse accolto subito le nostre richieste – ha spiegato il vicepresidente del Consiglio – avremmo archiviato in fretta il caso. Spero che nessuno se la prenda sul personale". Invece, secondo il capo del Movimento 5 Stelle, la vicenda di Edoardo Rixi, in attesa di giudizio per i rimborsi in Liguria, "sarà valutata al momento opportuno, senza generalizzare". Ma l'inchiesta sulle tangenti che ha coinvolto Marco Bonometti e Lara Comi negli ultimi giorni dimostra, secondo Di Maio, che "solo il Movimento è l’argine al vecchio sistema politico-affaristico che ha predominato fino a qualche anno fa".