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Luigi Di Maio contro Matteo Salvini: “La Lega ci provoca, è in paranoia”

Continua lo scontro tra Lega e Movimento 5 Stelle. Il vicepresidente del Consiglio e capo politico pentastellato, Luigi Di Maio, invia attraverso Facebook un messaggio ai suoi alleati di governo: “Basta strategia, basta calcoli elettorali, basta provocazioni. Non se ne può più”. Secondo Di Maio il Carroccio è “andato in paranoia” dopo gli ultimi sondaggi e per questo “provoca” il M5s.
A cura di Stefano Rizzuti
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Lo scontro tra Lega e Movimento 5 Stelle non sembra attenuarsi, neanche dopo la chiusura del caso Siri. Così il vicepresidente del Consiglio e capo politico del M5s, Luigi Di Maio, replica al suo collega Matteo Salvini attraverso un post su Facebook. Di Maio sostiene di vedere, da parte della Lega, “un po’ di nervosismo”. Motivato, a suo parere, dai sondaggi che vedrebbero il Movimento in recupero. Ma per Di Maio la priorità è proseguire l’esperienza di governo e proprio per questo motivo si dice sorpreso dalle “provocazioni che la Lega ci sta muovendo contro in queste ore, ma credo facciano parte di una precisa strategia per cercare di riprendere consenso creando lo scontro su temi divisivi per la popolazione”. Tanto che il capo politico del M5s afferma: “Evidentemente dopo aver visto gli ultimi sondaggi che davano in ripresa il MoVimento sono andati in paranoia”.

I temi affrontati negli ultimi giorni da Salvini servirebbero quindi a uno scopo elettorale: “Non a caso hanno ricominciato a parlare di grembiulini, armi, province e ora arrivano persino ad inventarsi che siamo a favore della droga (che è folle solo pensarlo). E vedrete che fra poco inizieranno a buttare in mezzo altre provocazioni”, afferma il ministro del Lavoro che rivolge un “invito” alla Lega: “Basta strategia, basta calcoli elettorali, basta provocazioni. Non se ne può più”.

Di Maio esordisce, nel suo post, partendo proprio dal caso Siri: “Dopo aver messo in panchina il sottosegretario della Lega Armando Siri, indagato per corruzione in un’inchiesta dove c’è di mezzo anche la mafia, come chiedeva il MoVimento 5 Stelle, scorgo un po’ di nervosismo da parte di qualcuno e mi dispiace. Mi dispiace perché noi vogliamo che questo governo vada avanti per altri 4 anni, rispettando punto per punto il contratto di governo. L’Italia non può permettersi di tornare ai Renzi o ai Berlusconi, così come non può permettersi un altro Patto del Nazareno e un esecutivo tra Pd e Forza Italia”.

Il ministro del Lavoro conclude il suo intervento sui social ribadendo i concetti già espressi sulla tenuta del governo:

Mi dispiace davvero che si arrivi a questo, ovvero a sparlare di tutto pur di riprendere qualche voto in più. Se il MoVimento 5 Stelle viene apprezzato è perché in questi mesi a noi dei sondaggi e dei consensi è interessato poco. Abbiamo fatto quello che era giusto e i risultati delle nostre misure iniziano a vedersi. (…) Questi sono fatti e gli italiani lo capiscono. Non sono fessi. Non si fanno imbambolare da tre parole ma giudicano, appunto, sui fatti. Diciamo che con tutti gli schiaffi presi dai governi precedenti abbiamo imparato come popolo a farci rispettare, per fortuna! (…) C’è un contratto, portiamolo avanti. Iniziamo a farlo con un tavolo che concretizzi in tempi rapidi la Flat tax e il salario minimo. Meno tasse e stipendi più alti agli italiani. L’obiettivo è questo, migliorare il Paese, non inseguire i sondaggi.

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