Luigi Di Maio annuncia il ddl anticorruzione: “Introdurremo l’agente provocatore e il daspo a vita per i corrotti”
A breve, il parlamento esaminerà il ddl anticorruzione. Ad annunciarlo questa mattina è stato il vicepremier e leader del Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio. "Il ddl conterrà norme aspettate per anni e non fatte perché la politica aveva paura di farle, come il daspo per i corrotti e l’agente sotto copertura", ha spiegato Di Maio. Le proposte avanzate dal Movimento 5 Stelle hanno in passato già scatenato accesissime polemiche, suscitando le reazioni indignate degli addetti ai lavori, dei penalisti italiani, dell'Associazione nazionale magistrati e anche dell'Anac guidata da Raffaele Cantone.
"È una figura che va usata con parsimonia e sotto lo stretto controllo della magistratura", dichiarò proprio Cantone commentando l'ipotetica introduzione del dibattuto agente provocatore nelle indagini sulla Pubblica Amministrazione. La riforma fortemente voluta dal Movimento 5 Stelle e preparata dal ministro della Giustizia Alfonso Bonafede andrà in Consiglio dei ministri nei prossimi giorni e probabilmente verrà ufficialmente presentata alla stampa già mercoledì 5 settembre.
Tra gli altri provvedimenti annunciati da Di Maio c'anche il Daspo a vita per i corrotti: in sostanza, con la nuova norma, un condannato per corruzione in via definitiva verrebbe interdetto a vita e non potrebbe più lavorare con la pubblica amministrazione: "Toglieremo le mani dalla marmellata a tanti furbi", ha detto Di Maio descrivendo il ddl come "una riforma rivoluzionaria". "Tutti devono sapere che ci si può fidare nel nostro Paese, che si può investire senza il timore di essere danneggiati da chi usa la corsia preferenziale della corruzione", ha evidenziato il vicepremier pentastellato. Fonti governative citate dall’Ansa hanno fatto sapere però che il "daspo per i corrotti è nel contratto di governo, ma andrà studiato il testo per evitare forzature controproducenti”.
Secondo iniziali indiscrezioni, il Daspo a vita sarebbe applicabile a una lunga serie di reati quali la malversazione aggravata dal danno patrimoniale, la corruzione per l’esercizio della funzione, la corruzione propria, induzione indebita a dare o promettere utilità, la corruzione attiva, l'istigazione alla corruzione, il peculato, la concussione, l'abuso d’ufficio aggravato dal vantaggio o dal danno di rilevante gravità, il traffico di influenze illecite.