Luigi De Magistris e la nuova giunta comunale di Napoli
La nuova giunta comunale di Napoli è completa e il sindaco Luigi De Magistris la presenta alla stampa in una conferenza nella piccola sala di Palazzo San Giacomo. La sede del Comune è presa d'assedio dai precari Bros e dai Comitati ambientalisti cittadini, ma non ci sono particolari tensioni. La nuova giunta, sottolinea il sindaco fin dall'inizio, non ha colori politici: "Non ci sono persone indicate dai partiti". Nonostante Tommaso Sodano, personalità di spicco della storica Rifondazione Comunista napoletana, sia il nuovo vice-sindaco, rimetterà tutti gli incarici di partito. Ma chi sono i dodici nuovi assessori? Vengono dalla società civile, dall'associazionismo e dal mondo dell'informazione. Una giunta che lascia ben sperare, competente e vicina alle battaglie quotidiane. Ecco una breve presentazione.
Tommaso Sodano, assessore all'Ambiente: cinquantanne, ex-senatore di Rifondazione Comunista e presidente della Commissione Ambientale, si è da sempre distinto per le sue battaglie ambientaliste. Assieme al giornalista Nello Trocchia, ha recentemente scritto il libro "La Peste" in cui svela tutti i retroscena dei diciassette anni di emergenza rifiuti e la grande bolla mediatica dell'inceneritore di Acerra. Tommaso Sodano è una persona competente e attiva, su cui la stampa si è sempre espressa in modo unanime esaltandone i meriti. Fu uno dei grandi sconfitto della corsa alla Provincia di Napoli nel 2009, quando nella sfida contro Luigi Cesaro perse con un risultato poco incisivo: appena 3%. A lui le deleghe ai rifiuti, sviluppo sostenibile, igiene e sanità, parchi e giardini, mare e tutela degli animali.
Sergio D'Angelo, assessore alle Politiche sociali: classe 1956, 55 anni, è il presidente delle cooperative sociali riunite nella Gesco, uno dei più grandi consorzi nazionali attivi nel terzo settore. A questo incarico, affianca l'attivismo come portavoce del comitato "Il welfare non è un lusso" e di numerose realtà associative per la difesa dei diritti sociali. La sua lunghissima esperienza nel terzo settore è stata offuscata dalle polemiche sollevate l'estate scorsa da alcune campagne stampa contro Gesco e altre cooperative sociali napoletane, accusate di aver creato una vera e propria parentopoli in Campania. Accuse a cui non hanno fatto seguito ulteriori sviluppi. Sebbene si dimetterà da tutti i suoi incarichi per entrare in giunta, c'è chi lo accusa di conflitto di interessi: Gesco vanta crediti per milioni di euro nei confornti del Comune di Napoli. Soldi che dovrebbero essere utilizzati per pagare gli operatori sociali, che da oltre tre anni sono senza stipendio.
Antonella Di Nocera, assessore alla Cultura: giovanissima presidente dell'associazione ARCImovie, attiva a Napoli est nella promozione del cinema e dello spettacolo. Il nuovo assessore ha un curriculum fatto di battaglie culturali molto forti, cominciando da quella per far riaprire l'unico cinema dell'area orientale di Napoli – il Pierrot – e la produzione di numerosi cortometraggi sociali vincitori di prestigiosi Festival. Un'altra importantissima delega che avrà Antonella Di Nocera è quella al "turismo", in un momento buio per Napoli dopo la morte del turista sud-americano scippato da due pregiudicati allo sbarco da una nave di crociera.
Riccardo Realfonzo, assessore al Bilancio: economista e professore ordinario, giovane quarantenne già assessore nella precedente giunta Iervolino, da cui si dimise per le forti frizioni con i vertici delle società municipalizzate. Il programma di Realfonzo è stato chiaro fin dal primo momento, quando ha cominciato a fare campagna elettorale al fianco di Luigi De Magistris: combattere il dissesto finanziario del Comune di Napoli con un'opera di rimodulazione della gestione di tutte le società partecipate. Un'opera titanica, vista la mole degli interessi in ballo: il primo effetto della sua nomina è la scelta di Rapahel Rossi come nuovo presidente di Asia, dopo le dimissioni di Daniele Fortini. Si tratta del giovane componente del Cda dell'Amia di Torino che, dopo aver denunciato un giro di mazzette e aver fatto risparmiare all'amministrazione comunale diversi milioni di euro in acquisti di macchinari inutili, fu licenziato. La sua storia è stata raccontata anche dalla trasmissione di Raitre, Report. Chi è vicino a Riccardo Realfonzo avverte il pericolo di dichiarare il dissesto finanziario del Comune, soprattutto in una situazione come quella lasciata dall'uscente amministrazione Iervolino, che a causa delle lotte intestine non è riuscita nemmeno ad approvare il Bilancio prima delle elezioni 2011. Ora c'è tempo fino all'estate per trovare il modo di ripianare debiti che ammontano a 5 miliardi di euro. La ricetta di Realfonzo per uscire dal baratro è tagliare gli sprechi e migliorare l'efficienza della pubblica amministrazione napoletana, ma senza privatizzare i servizi pubblici essenziali né tagliare indiscriminatamente come fa il ministro Giulio Tremonti.
Marco Esposito, assessore alle Attività produttive: quarantenne giornalista esperto di Economia, collaboratore per Il Mattino di Napoli formatosi nella scuola della Voce di Montanelli. Già responsabile di Italia dei Valori per le Politiche per il Sud, dovrà cercare di dare piena attuazione alla delega per la formazione e lo sviluppo commerciale, con particolare attenzione alle Zone Franche Metropolitane che da anni si cerca di far partire in alcune periferie strategiche.
Giuseppe Narducci, assessore alla Sicurezza: cinquantenne magistrato della Procura di Napoli, il Csm gli ha appena concesso l'aspettativa. La sua nomina è quella che ha causato più scalpore, con una vera e propria frattura tra l'amministrazione De Magistris e i movimenti sociali che lo avevano sostenuto, come gli attivisti di Chiaiano riuniti nella rete Commons nata attorno al centro sociale Insurgenicia. Il magistrato, infatti, non ha condotto soltanto le indagini sul coordinatore campano del Pdl, Nicola Cosentino, ma anche sugli scontri all'apertura della discarica di Chiaiano. Il Sindaco ha resistito fortemente alle pressioni, soprattutto di chi vede nella nomina di Narducci il tentativo di creare un "Comune di Polizia". De Magistris assicura che la sua amministrazione sarà incentrata sul concetto di legalità, ma allo stesso momento sottolinea la necessità di avere una figura forte e un simbolo dell'anticamorra per garantire la legalità in città. D'altronde, lo stesso sindaco ha dichiarato che dalla sua nomina "la camorra è uscita da queste stanze" e promesso che nessuna collusione sarà più tollerata tra potere politico e malaffare.
Luigi De Falco, assessore all'Urbanistica: l'architetto segretario di Italia Nostra Campania, è stato già collaboratore del "Sindaco Pescatore", Angelo Vasallo, ammazzato in un agguato camorristico la scorsa estate per il suo impegno contro la malavita napoletana. Le deleghe del nuovo assessore prevederanno molti temi caldi dei prossimi mesi, come la riqualificazione di Bagnoli e i diversi progetti urbanistici per Napoli est.
Anna Donati, assessore alla Mobilità: un curriculum politico di primo piano, ma anche tantissimo impegno sociale per il nuovo assessore alla Mobilità e Infrastrutture, il cui nome era stato fatto anche per la carica di vice-sindaco. La cinquantenne esperta di tutela del territorio e mobilità sostenibile è già stata assessore nella città di Bologna tra il 1993 e il 1995. La sua è un'esperienza maturata come responsabile nazionale Trasporti del Wwf, ma anche nel cda di Ferrovie dello Stato e al Senato. Direttore generale dell'Acam tra il 2009 e il 2010, è una delle peggiori nemiche di progetti folli come il Ponte sullo Stretto di Messina, la Tav in Val di Susa e l'autostrada della Maremma. A lei spetterà il compito arduo di mettere ordine sulle strede di Napoli.
Bernardino Tuccillo, assessore al Patrimonio: icona dell'anticamorra di Melito, l'ex-sindaco Idv avrà tantissime deleghe, tanto che in conferenza stampa si è sollevata una risata divertita al sentirle elencate: patrimonio, demanio, assegnazione immobili, manutenzione immobili, conservazione e logistica uffici, decoro e arredo urbano, cimiteri, autoparchi comunali, provveditorato, economato, personale, utilizzo delle risorse umane, rapporti con le municipalità, rapporti con i sindacati, anagrafe, stato civile, servizio elettorale, protocollo, archivi, statistica, censimenti.
Giuseppina Tommasielli, assessore allo Sport: il medico di base membro dell'Idv regionale, avrà non soltanto la delega allo sport, ma anche quella alle politiche familiari e giovanili, di concerto con gli altri assessori competenti.
Annamaria Palmieri, assessore all'Istruzione: insegnante, su di lei non si conosce molto, tranne che è presidente del Cidi (centro di iniziativa democratica degli insegnanti).
Alberto Lucarelli, assossore ai Beni Comuni: il quarantenne docente di Diritto Pubblico all'Università Federico II, è uno dei primi promotori della legge di inziativa popolare e il referendum sulla pubblicità dell'acqua e contro la sua privatizzazione. Con il Movimento Acqua Bene Comune lo scopo è stato raggiunto: il referendum ha sancito la natura pubblica della risorsa idrica. Il sindaco De Magistris ha sottolineato il valore politico di questo nuovo assessorato, che dovrà gestire tutti i beni di natura pubblica e toglierli dalle mani dei cda delle aziende municipalizzate. Una delega molto importante per il sindaco è quella alla Democrazia diretta: Lucarelli avrà il compito di mantenere il contatto con i comitati e i cittadini, in modo da creare momenti di aggregazione e partecipazione alla vita dell'amministrazione. Attraverso referendum di indirizzo e agora pubbliche, i cittadini potranno dire la propria opinione su quello che bisogna fare a Napoli.
PRIME PROTESTE A PALAZZO SAN GIACOMO – Mentre il Sindaco presenta la sua giunta, nel piazzale davanti il Comune di Napoli prende vita un'ennesima protesta dei precari Bros e dei comitati ambientalisti. Toccherà a Sergio D'Angelo e Tommaso Sodano trovare il modo di non far schiacciare De Magistris dal peso della disoccupazione a Napoli. In campagna elettorale, il nuovo sindaco ha preso impegni ben precisi: utilizzare i precari del progetto Bros (ex-Isola) per effettuare la raccolta differenziata.
Sembra un'alchimia perfetta, risolvere disoccupazione e emergenza rifiuti in un colpo solo, purtroppo questo gioco non è mai riuscito negli ultimi anni. Ci aveva già provato l'ex-assessore regionale al Lavoro, Corrado Gabriele, fautore di una serie infinita di progetti per la professonalizzazione delle sacche di marginalità campane, che si sono rivelati col tempo soltanto bacino elettorale e spreco di risorse pubbliche. Riusciranno i nuovi assessori a mettere d'accordo i dipendenti dell'ex-consorzio di Bacino Napoli – Caserta, che sono stati assunti con stipendi lusinghieri (2000€ al mese) per effettuare la raccolta differenziata e non hanno mai iniziato, i precari del progetto Bros e l'amministrazione provinciale, la SapNa e la Regione Campania?
Il vero problema è, come sottolinea Anna Fava del Coordinamento Regionale Rifiuti, la mancanza si siti di compostaggio dove portare la risultante della raccolta differenziata – ma questa è una materia di competenza regionale. A livello comunale, è possibile per Luigi De Magistris e i suoi nuovi assessori pensare a tecniche di compostaggio alternative, come l'installazione di compostiere condominiali.